Omb, Del Bono (Pd) attacca la Loggia: per quale motivo l’abbiamo comprata?
Qual è la vera ragione per cui il Comune ha comprato Omb? A chiederlo, con una nota, è il capogruppo del Pd Emilio Del Bono, che attacca la Loggia sul salvataggio e l’acquisizione della società da parte della Loggia, esprimendo perplessità sui conti della controllata di Brescia Mobilità.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO
Confesso che dopo l’audizione del 25 luglio dei vertici di Brescia Mobilità si sono moltiplicate in me le preoccupazioni e le perplessità sull’acquisizione di Omb International.
Quella operazione del 2009, ovvero l’acquisizione di una società in procedura concorsuale, da parte del Comune di Brescia (Brescia Mobilità) mi era apparsa fin dall’inizio non coerente e non convincente.
Una azienda produttrice di cassonetti e camion per la raccolta dei rifiuti appariva a me assai più consona alla mission del Gruppo A2A (Aprica Spa) che di Brescia Mobilità, soggetto la cui principale natura è quella di gestire la filiera della mobilità (metrò, bus, parcheggi).
Una operazione quella dell’acquisizione di Omb, rifiutata da A2A perché considerata non economica e non strategica, era divenuta invece inevitabile (credo su diktat del Sindaco Paroli) per il vertice di Brescia Mobilità.
Una operazione, l’acquisizione di Omb, peraltro assai impegnativa per le casse pubbliche (non dimentichiamo che Brescia Mobilità è una società a pressoché totale controllo comunale), costata tra i 16 ed i 17 milioni di euro.
E quindi che bisogno c’era di rilevare una società in procedura concorsuale, peraltro rifiutata da A2A che tra l’altro ad oggi non risulta nemmeno un significativo acquirente?.
Come si sarebbe remunerato il capitale ingente investito?.
Che strategicità c’era con la vera missione di Brescia Mobilità, soggetto gestore della Mobilità integrata, peraltro già alle prese con una sfida da far tremare le vene ai polsi, ovvero la messa in funzione ed a regime della Metropolitana leggera con la rivisitazione dell’intero TPL (Trasporto pubblico locale)?.
Quelle domande non hanno onestamente trovato alcuna risposta convincente.
Omb è una impresa industriale il cui successo è tutto da scrivere. Oggi è una società esposta ad un mercato difficile (quello degli enti locali acquirenti), carico di sofferenze finanziarie e dalla difficile prospettiva.
Basti dire che quasi il 50% del fatturato di OMB dipende dal Comune di Roma e dalle società da esso controllate.
E quindi c’è da chiedersi: il Comune tramite la sua controllata perché deve sopportare il rischio di impresa in un settore tipicamente manifatturiero che molto lateralmente coincide con i servizi che al cittadino deve assicurare il Comune stesso?.
Dall’audizione è emerso poi un altro aspetto che francamente mi ha lasciato perplesso: come si può considerare opportuno che OMB, acquisita in una procedura concorsuale dal Comune di Brescia, si trovi a lavorare con lo stesso imprenditore, che aveva lasciato la società in una condizione di insolvenza, e questo in misura non marginale ma assai rilevante rispetto al suo fatturato (il 23% del fatturato passa infatti attraverso una società sudamericana di Mascialino)?.
OMB è stato candidamente dichiarato oggi, senza il cordone sanitario di Brescia Mobilità, non sarebbe oggi in grado di camminare da sola. Basti ricordare che 23 milioni di euro di garanzie a favore di OMB sono assicurate da Brescia Mobilità (come emerge dal Bilancio consolidato del Gruppo) e le sue prospettive appaiono comunque non certe e assicurate.
Ora mi chiedo quale remuneratività è quindi assicurata al Comune nel prossimo futuro da un investimento di 17 milioni di euro?. In quanti anni si ripagherà?. E oggi qualcuno è disposto ad acquistarla ad un prezzo superiore di quello sopportato nell’acquisizione e successivamente da Brescia Mobilità?.
C’è insomma da chiedersi se il Comune, che si è sbarazzato di partecipazioni in società autostradali (Serenissima e Centropadane) strategiche per le politiche del comune stesso, e che si appresta a vendere società storiche e che vanno benissimo e non hanno problemi di mercato (la Centrale del latte e l’Ortomercato) abbia fatto bene a mettersi in pancia una acquisizione dal così alto rischio industriale e finanziario.
Non si dica peraltro che la ragione è stata quella del salvataggio di posti di lavoro, perché il Comune vendendo altre società da lui controllate mette in verità comunque a rischio altri posti di lavoro o facendo operazioni come il taglio ai servizi scolastici, sociali e culturali in realtà ha già provocato la perdita di posti di lavoro (si pensi ai Musei ed alla loro gestione o si pensi ai tanti posti persi nelle cooperative sociali che lavorano a servizio del Comune). Quindi questa motivazione appare assai traballante se posta dal Comune di Brescia che di operazioni draconiane ne sta già facendo tante sulla pelle di altri lavoratori.
E quindi la domanda rimane inevasa: qual è la vera ragione per la quale abbiamo comprato OMB?.
Emilio Del Bono