Aib, dopo la lieve crescita una battuta d’arresto per la produzione industriale ad aprile
L’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha evidenziato ad aprile – secondo il Centro studi di AIB – una battuta d’arresto, dopo i significativi incrementi registrati nei primi tre mesi dell’anno. Il rallentamento del comparto industriale bresciano appare fisiologico, data l’accelerazione che aveva contraddistinto il primo trimestre, e troverebbe giustificazione nel minor numero di giornate lavorative di aprile rispetto a marzo. Nel dettaglio, la produzione è risultata in contrazione per 30 operatori su 100, con un saldo negativo del 7% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione, mentre il livello dell’attività è giudicato inferiore al potenziale dal 33% delle aziende del campione. La dinamica dell’industria provinciale si inserisce in un contesto nazionale particolarmente brillante: ad aprile l’indice PMI manifatturiero si è infatti attestato in area “espansione” per la terza rilevazione consecutiva, sui livelli massimi dalla primavera del 2014.
La produzione è aumentata nei comparti agroalimentare e caseario, materiali da costruzione ed estrattive e meccanica di precisione e costruzioni di apparecchiature elettriche; è rimasta sostanzialmente invariata nel calzaturiero, chimico, gomma e plastica, legno e mobili in legno, maglie e calze. Ha invece subito flessioni, più o meno significative, per gli operatori appartenenti all’abbigliamento, al carta e stampa, al metallurgico e siderurgico, alla meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, al tessile.
L’attività produttiva è risultata in diminuzione per quasi tutte le classi dimensionali, ad eccezione di quelle medio-grandi (100-199 addetti) e maggiori (oltre 500 addetti), in cui è aumentata.
L’utilizzo degli impianti riflette tutto sommato la dinamica dell’attività produttiva, con il 28% di operatori che dichiara di averlo contratto. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso ancora dal 33% del campione.
Le vendite sul mercato nazionale hanno evidenziato una riduzione, con un saldo negativo del 18% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE hanno manifestato saldi negativi, rispettivamente del 12% e del 7%.
Le previsioni a breve rimangono orientate a un cauto ottimismo, nonostante le rinnovate preoccupazioni circa l’evoluzione della crisi greca e le persistenti incertezze sulle condizioni geopolitiche nell’area del Mediterraneo. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è positivo (+11%). Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 21% degli operatori e invariate per il 68%. Gli ordini dal mercato interno sono in rialzo per il 20% delle aziende, con un saldo sostanzialmente nullo tra coloro che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; analoghe considerazioni possono essere effettuate per quelli dai Paesi UE ed extra UE. La domanda di lavoro è destinata a crescere, anche se ancora a un ritmo piuttosto blando, con 13 operatori su 100 che dichiarano di voler incrementare la manodopera.
L’andamento per settore
Abbigliamento – L’attività produttiva è diminuita, per il secondo mese consecutivo. Le vendite sono calate sia in Italia che sui mercati esteri comunitari ed extra comunitari. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono ritenute relativamente alte rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro è risultata in contrazione. Le prospettive a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili prese in considerazione, ad eccezione della manodopera prevista in diminuzione.
Agroalimentare e caseario – Le imprese del settore hanno registrato una variazione positiva della produzione, come nella rilevazione precedente. Le vendite sono rimaste invariate sia sul mercato interno che sui mercati esteri UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono considerate relativamente scarse rispetto alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono ritenute adeguate. Le aspettative a breve termine sono leggermente sfavorevoli per tutte le variabili, ad eccezione degli ordini dai Paesi extra UE, attesi in crescita.
Calzaturiero – Gli operatori del comparto hanno segnalato una situazione di stabilità dei livelli produttivi, come nel mese di marzo. Le vendite sono diminuite sia in Italia che sui mercati comunitari ed extra comunitari. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze aziendali. La manodopera è rimasta invariata. Le previsioni a breve termine sono positive per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione della forza lavoro attesa stabile.
Carta e stampa – L’attività del settore è risultata in calo, dopo tre rilevazioni consecutive positive. Le vendite sono diminuite notevolmente sul mercato interno e in misura minore sui mercati esteri. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate basse rispetto alle esigenze produttive. La forza lavoro è diminuita. Nel breve periodo, gli operatori segnalano prospettive in diminuzione per la produzione e gli ordini dall’interno; stabili per gli ordinativi dall’estero e per la manodopera.
Chimico, gomma e plastica – La produzione del comparto si è manifestata pressoché costante, dopo tre mesi consecutivi di crescita. Le vendite sono rimaste invariate sul mercato interno e sono diminuite sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti sono considerate adeguate alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono ritenute relativamente alte. La manodopera non ha subito variazioni. Le prospettive a breve termine sono in calo per la produzione e gli ordini dall’interno; sono stazionarie per le altre variabili considerate.
Legno e mobili in legno – Le imprese del settore hanno evidenziato una stabilità dell’attività produttiva, dopo due mesi di crescita. Le vendite sono aumentate in Italia e calate sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute relativamente alte rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera è rimasta invariata. Le proiezioni nel breve periodo sono favorevoli per la produzione e gli ordini dall’interno; sono stazionarie per gli ordini dall’estero e in calo per la forza lavoro.
Maglie e calze – La produzione del settore è risultata stabile, come nel precedente mese di marzo. Le vendite sono diminuite in Italia e sono aumentate sui mercati esteri comunitari ed extra comunitari. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze aziendali. La forza lavoro non ha subito variazioni. Le previsioni a breve termine sono stabili per la produzione, gli ordini dall’interno e la manodopera; risultano invece negative per gli ordinativi dall’estero.
Materiali da costruzione ed estrattive – L’attività produttiva delle imprese è aumentata, per la quarta rilevazione consecutiva. Le vendite sono cresciute notevolmente in Italia, in misura minore nei mercati extra UE; non sono variate nei mercati UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze aziendali. La forza lavoro è aumentata. Le previsioni a breve termine sono negative per la produzione, gli ordini dall’Italia e quelli dai Paesi extra UE; sono stazionarie per gli ordini dai Paesi UE e per la manodopera.
Metallurgico e siderurgico – Le imprese del settore hanno evidenziato un calo dei livelli produttivi, dopo tre rilevazioni consecutive in crescita. Le vendite sono diminuite, soprattutto sul mercato interno. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono ritenute relativamente basse rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera è calata rispetto al mese precedente. Le prospettive a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione degli ordini dai Paesi extra UE attesi in diminuzione.
Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche – Gli operatori del comparto segnalano un nuovo aumento della produzione, il quarto consecutivo. Le vendite tuttavia sono calate sia in Italia che sui mercati UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate elevate rispetto alle esigenze aziendali. La forza lavoro è diminuita rispetto al mese precedente. Le aspettative per i prossimi mesi sono favorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione degli ordini dai Paesi UE attesi in lieve calo.
Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto – L’attività produttiva del settore ha registrato un calo, dopo tre mesi consecutivi in recupero. Le vendite sono diminuite sul mercato interno e sui mercati comunitari; sono aumentate sui mercati extra UE. Sia le giacenze di prodotti finiti che le scorte di materie prime sono considerate relativamente basse rispetto alle esigenze aziendali. La manodopera è aumentata rispetto alla rilevazione precedente. Le aspettative a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili, ad eccezione degli ordini dall’Italia e di quelli dai Paesi extra UE, attesi in calo.
Tessile – Il settore ha evidenziato una contrazione dei livelli produttivi, dopo due rilevazioni positive in febbraio e marzo. Le vendite sono diminuite sul mercato interno e cresciute sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute sostanzialmente adeguate rispetto alle esigenze aziendali, mentre le scorte di materie prime sono considerate elevate. La manodopera è risultata invariata rispetto alla rilevazione precedente. Le prospettive a breve termine sono sfavorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine, ad eccezione della manodopera, attesa stabile.