Rapina da far west al portavalori
E’ stata un’azione spettacolare, in stile militare e perfettamente pianificata, quella che ha permesso a un commando di rapinatori ieri sera di mettere a segno un colpo da milioni di euro sull’autostrada A/4, tra le Province di Brescia e Bergamo. I banditi, divisi in squadre, hanno prima rallentato il traffico alle spalle del furgone, che viaggiava senza scorta, per poi interromperlo definitivamente all’altezza del chilometro 53 dell’A4, nel comune di Calcinate (Bg)ergamo). Una volta isolato il mezzo, hanno incendiato le auto alle sue spalle per impedire i soccorsi e i rinforzi, e a colpi di kalashnikov hanno costretto le guardie giurate ad arrendersi. Quindi hanno portato via un ingente bottino e si sono dileguati con vari mezzi, alcuni dei quali poi trovati anch’essi carbonizzati. Nessuno è rimasto ferito, durante il rocambolesco assalto, ma la Milano-Venezia, in direzione Est, è tuttora chiusa per i rilievi delle decine di pattuglie tra Polizia stradale, Squadra Mobile, Scientifica, Vigili del Fuoco, 118 che si sono precipitate sul posto e che, probabilmente, andranno avanti a operare per tutta la notte.
Un commando composto da non meno di una decina di giostrai sinti o slavi: è una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori che indagano sull’assalto. Per forzare le porte del portavalori, si è appreso da fonti investigative, il commando ha utilizzato infatti il ‘flex’, un frullino dotato di una sega circolare in grado di tagliare le lamiere blindate: lo stesso strumento usato, appunto, da bande di sinti e slavi in alcune rapine che si sono verificate nella stessa zona negli anni passati. Rapine, queste ultime, che hanno sempre visto l’appoggio di un basista. E proprio queste modalità, sempre secondo quanto si è appreso, porterebbero di conseguenza gli investigatori ad escludere che si sia trattato sia di un’azione di autofinanziamento da parte di gruppi terroristici o eversivi, di matrice interna o islamica, sia di un’azione portata a termine dalla banda di sardi di Raffaele Arzu – inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi – che si è resa protagonista negli ultimi anni di diverse assalti ai furgoni.