La Giunta annulla il Bonus
Due giorni fa la sentenza del tribunale che ha accolto il ricorso di alcuni immigrati sostenuti dalla Cgil, ieri il dietrofront di Adriano Paroli e della sua Giunta che in una votazione all’unanimità hanno revocato il bonus bebè.
Parla il sindaco e un pò a denti stretti dice che nonostante sia "discutibile" il pronunciamento del tribunale è pur sempre una sentenza, e va rispettata. Niente bonus quindi, né per italiani né per immigrati, sono due le motivazioni avanzate da Paroli per l’annullamento del bonus: le risorse destinate alla copertura del provvedimento (1milione e 350mila euro, 1000 euro a famiglia) avrebbero potuto non essere sufficienti per tutti (le stime del sindaco parlano di mille domande "italiane" e almeno 699 gli stranieri aventi diritto); la discordanza tra l’erogazione a tappeto del contributo e le motivazioni che portarono alla sua definizione (il sostegno alla natalità alle famiglie italiane). Paroli prosegue con la difesa della bontà del bonus "minacciando" di applicare alla lettera la sentenza del tribunale, che non consente discriminazioni di trattamento tra italiani e non, in tutte le questioni che riguardano i servizi erogati dal comuni, il che metterebbe a rischio i servizi erogati ad hoc agli immigrati come l’ufficio stranieri, il sostegno scolastico ai figli degli immigrati, i corsi di lingua per le donne straniere e via dicendo.
Il comune si prepara a una battaglia legale da compiere in tutte le sedi opportune, convinto di avere il sostegno della maggioranza della cittadinanza.
a.c.