Interviene anche Paroli
Dopo Formigoni interviene anche il sindaco di Brescia Adriano Paroli: duro il monito lanciato a Trenitalia, responsabile della disastrosa situazione che si è venuta a creare con la partenza della "Freccia Rossa", il servizio ad alta velocità che porta da Milano a Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Paroli: «È impensabile che lavoratori impegnati debbano affrontare ogni giorno una disastrosa avventura per giungere sul posto di lavoro. Trenitalia deve intervenire direttamente, utilizzando tutte e risorse umane, organizzative ed economiche a sua disposizione per fare in modo che una tratta importante come Brescia-Milano possa finalmente rispondere a quegli standard europei a cui facciamo troppo spesso riferimento invano». Il 15 dicembre è stato vero e proprio caos, ieri la situazione non è cambiata di molto. Treni soppressi, corse già affollate all’inverosimile che hanno subito una riduzione del numero delle carrozze, ritardi clamorosi (la media del ritardo di ogni convoglio è stata di 30 minuti): un’odissea per i pendolari bresciani recarsi al lavoro a Milano, ancora peggio il ritorno serale. Parole grosse dell’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, seguito a ruota dal presidente Formigoni, che minaccia di bloccare l’alta velocità se Trenitalia non risolverà al più presto la situazione, già grave prima dell’avvento dell’alta velocità, disastrosa poi, nonostante l’accordo tra Regione e Trenitalia sottoscritto il 28 novembre.
Treni a due velocità: Eurostar con strada spianata, pochi viaggiatori, in giacca e cravatta, comodamente allungati sulle poltrone; treni normali fermi sui binari per lasciar passare l’Eurostar, colmi all’inverosimile (impensabile di trovare un posto dalla stazione di Brescia in poi) di pendolari costretti ad arrivare in ritardo al lavoro o a scuola. Così è una presa in giro.