Omicidio-suicidio di via Cremona, alla base della tragedia depressione e un passato ingombrante
Nella palazzina di via Cremona dove fino ad ieri mattina vivevano mamma Elena, papà Marco e i figli Emanuela di 14 mesi e Samuele di 4 anni, di loro non resta più nulla. Solo alcuni mazzi di fiori come ultimo pietoso gesto di una strage famigliare che in pochi secondi ha distrutto la famiglia Turrini per sempre. Il padre, dopo una discussione coniugale, ha gettato i due figlioletti dalla finestra, ha tentato di defenestrare anche la moglie ma interrotto dalle grida dei vicini si è bloccato, gettandosi lui stesso nel vuoto. All’indomani di una tragedia che, da via Cremona, ha lasciato senza parole tutto il resto della città, ora gli inquirenti stanno cercando di capire perché mai l’uomo abbia compiuto un gesto tanto folle e violento. Le ragioni economiche non sembrano reggere l’intera tragica vicenda. Sullo sfondo la depressione dell’uomo, un 41enne pubblicitario da un anno senza lavoro e dedicato alla cura dei suoi bambini. Una depressione cresciuta in quest’ultimo anno, con la perdita del lavoro e il ritrovamento del corpo suicida del padre. Fatti che, uniti alle difficoltà economiche che viveva la famiglia Turrini, hanno scatenato una reazione spropositata da parte del 41enne bresciano. Intorno a mamma Elena, ancora in ospedale e in evidente stato di shock, si sono riuniti parenti e amici di famiglia. Intanto il pm Antonio Chiappani ha disposto l’autopsia sul corpo del 41enne, mentre ha concesso il nulla osta per celebrare i funerali dei due piccoli bambini, anche se ad oggi non è ancora stata fissata una data per l’ultimo saluto.