E’ ancora polemica sull’ordinanza “anti-bici”
Anche nel consiglio di oggi ha tenuto banco la polemica sull’ordinanza che prevede la rimozione delle biciclette parcheggiate fuori dagli stalli in alcune zone della città. Un caso sollevato dall’interrogazione del consigliere Donatella Albini (Sel) che criticava il provvedimento, accusandolo di "disincentivare l’uso delle biciclette in città", e invitava la Loggia a puntare l’attenzione soprattutto sulle auto.
La replica è stata affidata all’assessore Mario Labolani. "Sono sbalordito della polemica", ha risposto, "ho chiesto io a Rolfi di fare quell’ordinanza, perché i portici di Corso Zanardelli versavano in situazione di totale degrado a causa della presenza di sporcizia, ma anche di motorini e biciclette parcheggiati ovunque. Le accuse dell’opposizione sono strumentali, anche perché Corsini aveva firmato un’ordinanza identica e il nostro divieto riguarda solo le zone del Corso, di via X Giornate e del piazzale della Stazione. Inoltre gli stalli per le bici in città non mancano – abbiamo complessivamente 1.898 posti – ed il prezzo dei posteggi per bici è stato tenuto a livelli bassissimi (2 euro e 50 al mese)".
Ma la spiegazione non ha convinto l’opposizione. "La reazione dei cittadini", ha replicato Alfredo Bazoli (Pd), "testimonia una sensibilità sul tema che l’amministrazione non ha compreso. Inoltre il migliaio di parcheggi di cui ha parlato l’assessore sono gravemente insufficienti per una città con quasi 200mila abitati. Inoltre", ha concluso, "vorrei sgomberare il campo da un equivoco o una bugia che ho sentito spesso: l’ordinanza di Corsini era diversa, perché disponeva la rimozione soltanto delle biciclette in stato d’abbandono".