In Loggia l’Addizionale Irpef. Paroli: “Sacrificio per la metro, non vogliamo svendere A2A”. Capra (Pd): “Bugie e sprechi”. Recupero contro. Castelletti in dubbio
(a.t.) Si è aperto tra le polemiche – alle 15, in Loggia – il consiglio comunale. E a far discutere, secondo previsioni, è stata soprattutto la questione dell’introduzione dell’Addizionale Irpef dello 0,20 per cento (e un altro 0,20 nel 2012) per sostenere il nuovo piano economico-finanziario della metropolitana. Un punto sui anche nella maggioranza non mancano i malpancisti. Tra questi Luigi Recupero (Gruppo Misto, ex Pdl) che ha già annunciato voto contrario e che potrebbe oggi rompere definitivamente i rapporti con Pdl, Lega e Udc. Mentre non è ancora in dubbio la posizione della civica Laura Castelletti.
ORE 16 – Il dibattito sulla delibera si è aperto alle 16. E subito il Pd è passato all’attacco, ponendo – con Fabio Capra e Federico Manzoni – due pregiudiziali tecniche e chiedendo quindi di rinviare la votazione. In particolare, secondo l’opposizione, l’atto avrebbe dovuto essere rinviato perché prima sarebbe stato necessario modificare il contratto di programma tra Comune e Brescia Mobilità. Un’obiezione a cui la maggioranza ha risposto (picche) direttamente con il voto. Subito dopo, quindi, è intervenuto l’assessore al Bilancio Fausto Di Mezza che ha ribadito le ragioni della scelta (in allegato l’articolo di archivio che le riepiloga) e spiegato che "il piano finanziario della precedente giunta era insostenibile".
ORE 16.30 – Argomentazioni ripetute anche dal sindaco Adriano Paroli per cui "Di Mezza sta salvando la metro", ma anche i conti della città perché "non avremmo potuto far fronte altrimenti alle spese previste" e "ogni anno di ritardo (rispetto al 2012, ndr) ci costerebbe dai 13 ai 15 milioni di euro". Il primo cittadino, quindi, ha sottolineato che "la metropolitana leggera è un’opera importante per la città, ma parziale nel quadro della mobilità cittadina". Ancora, Paroli ha risposto all’obiezione di chi chiede di pagare il conto della metro rinunciando ad altre opere, sottolineando che "quelle opere si pagano da sole, come il parcheggio sotto il Castello che in 25 anni – con un incasso pari al 70 per cento di piazza Vittoria – sarà completamente finanziato. E comunque in questo modo sarebbe difficile raggiungere i 400 milioni di euro che ci servono". "Abbiamo solo un’alternativa all’Addizionale", ha detto Paroli, "che è quella di alzare il prezzo del biglietto a 1 euro e 90, sempre che così si confermi la stima dei 50 milioni di passeggeri all’anno. Ma non credo sia giusto che a pagare la metro siano soprattutto gli utenti, perché i benefici poi ricadranno sull’intera città. Né, come invece sostiene il consigliere Luigi Recupero", ha precisato Paroli, "credo si possa ovviare al problema vendendo la nostra partecipazione in A2A". Infine il primo cittadino ha lanciato una provocazione all’ex sindaco Corsini, sottolineando che "non so come pensassero di trovare i 200 milioni di euro che mancavano all’appello, se non vendendo una quota dell’allora Asm". E rispedito al mittente la polemica sull’aumento delle imposte perché "la nostra è un’Addizionale Metro, ma la stessa cosa viene fatta anche nel Comune amministrato dal segretario provinciale del Pd (Pietro Bisinella, sindaco di Leno, ndr), dove pure la metro non esiste".
ORE 17 – Durissima la replica del Pd, affidata al presidente della commissione Bilancio Fabio Capra. "Vi hanno raccontato una grossa balla", ha detto Capra, "alcuni passaggi del discorso del sindaco sono stati davvero esilaranti. Quando in passato si è trattato di prendere decisioni forti, quelle in cui si risponde eventualmente anche con il proprio patrimonio, Paroli era regolarmente a fare la pipì o a prendere un caffé. Ma non ha fatto così quando a Roma si è trattato di votare il patto di stabilità, che è la causa di tutti i nostri problemi di bilancio". Capra ha quindi lamentato il fatto che "la città è stata informata dell’introduzione dell’Addizionale soltanto pochi giorni prima del voto". E continuato dicendo: "Fossi nei panni della collega Mariachiara Fornasari (delegata sulle barriere architettoniche, ndr) prima di andare in vacanza mi leggerei bene i dati sulle banchine e sulle altezze dei treni, perché l’accordo sulle riserve chiude qualsiasi questione di penalità e sulla questione va fatta al più presto chiarezza". Infine, Capra ha contrattaccato Di mezza accusandolo di aver fatto quadrare i conti "mettendo a bilancio anche 37 milioni di credito d’imposta che il Comune attende dal 2003 pur sapendo che questi soldi non arriveranno mai tutti insieme, ma soltanto 500mila euro all’anno. Con il risultato che tra qualche mese questo consiglio, con la revisione del Bilancio, dovrà risolvere anche questo problema".
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ORE 19.00. E’ arrivato prima della pausa serale, invece, l’intervento di Laura Castelletti, che non ha comunque chiarito come voterà sul provvedimento sottolineando che "la mia decisione sul voto arriverà soltanto dopo la risposta della giunta". "Rilevo che non ci sono stati approcci corretti", ha comunque precisato, "sarebbe stato saggio utilizzare un percorso condiviso tra maggioranza e opposizione, che pure in parte ho trovato preordinata e strumentale.