▼ Brescia, la fontana di piazza Sant’Alessandro è tornata a nuovo
Torna al suo aspetto originario la fontana di piazza Sant’Alessandro. I lavori di restauro portati a termine nei giorni scorsi, particolarmente impegnativi dal punto di vista operativo e logistico, hanno consentito di rimuovere depositi organici, calcarei e atmosferici dalle superfici di pietra e i sedimenti interni alle quattro bocche in bronzo per l’erogazione dell’acqua.
Le incrostazioni presenti su tutta la superficie marmorea sono apparse da subito molto resistenti sia alla rimozione manuale sia alla rimozione meccanica. Negli ultimi 14 anni, infatti, il particolato atmosferico si è miscelato con i depositi di calcare e si è stratificato, danneggiando le superfici.
Per rimuovere le incrostazioni sono state quindi adottate tecniche specifiche, utilizzando principalmente strumentazioni meccaniche, come la micro sabbiatrice, che hanno messo in luce importanti dettagli della fontana che le stratificazioni calcaree e gli ossalati, presenti ovunque, avevano celato da tempo.
Sono emersi inserti e fratture e si è scoperto che parti consistenti degli ornati marmorei, in passato, erano stati sostituiti.
In particolare, un quarto della conchiglia a sud si è probabilmente perduta durante i bombardamenti che colpirono la piazza durante il secondo conflitto mondiale ed è stata successivamente ricostruita. Si è riscontrato inoltre che, in una porzione del basamento interno alla prima vasca, erano state utilizzate pietre alternative al Botticino.
Infatti, la pulizia della superficie marmorea del corpo centrale ha messo in evidenza, oltre alla presenza di numerosi inserti, anche l’utilizzo di altre pietre, come il Medolo, collocato sul fondo della vasca, tra il blocco di pietra centrale e il basamento sagomato della vasca superiore.
L’impianto idraulico non ha subìto modifiche, tuttavia l’elemento terminale in ferro, eccessivamente ossidato, è stato parzialmente sostituito con un nuovo elemento in acciaio inox. Le saracinesche di adduzione dell’acqua, all’interno della seconda vasca, sono state pulite e spazzolate mentre per risolvere le perdite della vasca inferiore, in accordo con la Soprintendenza, è stato steso un prodotto specifico impermeabilizzante e rimuovibile.
Tutte le parti metalliche (le spranghette, inizialmente poco visibili perché ricoperte da incrostazioni e i doppi reggenti trasversali) sono state pulite, trattate con un convertitore antiruggine e successivamente verniciate mentre gli ugelli in bronzo sono stati puliti e opacizzati.
D’accordo con la Soprintendenza, infine, si è deciso di non applicare un ulteriore film per proteggere la fontana dalle scritte imbrattanti.
Nel corso dei lavori, per garantire la massima sicurezza agli operatori, è stato allestito un ponteggio.
Per ridurre al minimo i disagi per i locali e i bar che si affacciano sulla piazza tutto il cantiere è stato recintato e protetto da teli bianchi antipolvere e si è scelto di utilizzare la corrente di rete per mettere in funzione le attrezzature, evitando così l’impiego di un generatore rumoroso.
L’intervento ha avuto un costo complessivo di 25.470 euro (Iva inclusa), 2.200 dei quali hanno coperto i costi relativi alla sicurezza.
La fontana, restaurata precedentemente nel 2010, fu realizzata nel 1787 dall’architetto Giovanni Donegani su commissione dei conti Vecenslao e Gherardo Martinengo Colleoni che la donarono alla Quadra di Sant’Alessandro.