Muore ragazzo, ferita una bresciana
Un altro incidente mortale, un altro sabato sera insanguinato. Ancora l’alcol la causa della tragedia che ha investito una famiglia di Darzo, frazione di Storo in provincia di Trento. Un diciassettenne, Marco Beltrami, ha perso la vita e la sua amica, H.N., 15 anni, residente a Ponte Caffaro è rimasta gravemente ferita ma per fortuna non sarebbe in pericolo di vita.
Sabato sera i due erano in compagnia di amici e stavano festeggiando il compleanno, che cadrebbe oggi, di Matteo. Un ritrovo in paese, qualcosa da bere, qualcosa da mangiare, i cori, le candeline e i regali da scartare. A mezzanotte la festa finisce e Matteo accompagna a casa a bordo della sua vespa l’amica quindicenne, la cui mamma si era offerta di andare a prendere. Da Darzo a Ponte Caffaro ci sono solo pochi chilometri da percorrere, ma sono stati fatali per Marco. Poco dopo la curva del Dylan’s Pub, un locale della zona, un’Honda Civic ha superato la vespa con a bordo i due ragazzi ma nella manovra di rientro ha urtato il ciclomotore scaraventando i due dal sellino. Marco ha battuto violentemente la testa contro il muro che costeggia la strada ed è poi finito sul cofano di una macchina che si stava immettendo sulla strada da un parcheggio laterale; la ragazza, anch’ella sbalzata dalla vespa, ha fatto un volo terribile ed è atterrata al suolo con diverse ferite e contusioni. Mentre per Marco non c’era più nulla da fare lei è stata trasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento. In un primo momento le sue condizioni parevano gravissime ma con il passare del tempo il suo giovane fisico ha reagito e ora sarebbe fuori pericolo. Nel frattempo l’investitore a bordo della Civic se n’era fuggito, ma la fuga è durata ben poco: un automobilista che seguiva il pirata e la vespa investita ha annotato il numero di targa e il modello della vettura. All’alba di ieri i carabinieri hanno bussato alla porta del ragazzo, 22 anni residente a Cimego, e l’hanno arrestato. Nel suo corpo un tasso alcolico di quasi 2 milligrammi per litro, ben quattro volte il limite massimo consentito. Sul suo capo pende ora l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso.
Au.Bi.