Costretti a vivere in camper, ma rifiutano l’aiuto del Comune a causa di impegni… televisivi
La famiglia che da qualche settimane vive in un camper parcheggiato nel territorio di Roncadelle, di cui da giorni stanno discutendo i media locali e nazionali, ha rinviato tutte le proposte di aiuto del Comune. Disertando l’appuntamento concordato con i Servizi sociali e rifiutando la proposta di aggiornarsi a lunedì a causa di impegni televisivi. A renderlo noto è l’ex sindaco di Roncadelle Michele Orlando, che su Facebook correda la notiza con una battuta provocatoria: “Chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri… in camper”.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEI DUE COMUNICATI
COMUNICATO DI AGGIORNAMENTO DEL 9 GENNAIO 2016
Facendo seguito al comunicato del 8 gennaio 2016 sotto riportato, si rende noto che i coniugi della famiglia che vive in camper a Roncadelle non si sono presentati questa mattina all’appuntamento concordato presso l’Ufficio Servizi Sociali per attivare gli interventi a loro favore.
Dopo un’ora di attesa li abbiamo cercati telefonicamente ed abbiamo proposto un ulteriore appuntamento già per lunedì mattina: ci hanno risposto che non potranno venire perché impegnati in una ulteriore trasmissione televisiva e che ci chiameranno loro per fissare un nuovo appuntamento.
La disponibilità del Comune di Roncadelle rimane massima, rimaniamo in attesa di poter concordare insieme agli interessati gli interventi di aiuto da attivare: senza la loro collaborazione dare un aiuto è chiaramente difficile se non impossibile.
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COMUNICATO DEL 8 GENNAIO 2016
Dopo le notizie apparse su alcuni organi di stampa e la messa in onda su emittenti televisive che riguardano una situazione di disagio per una famiglia di Roncadelle, ci sembra giusto fare alcune precisazioni e chiarire quanto accaduto.
Innanzitutto cerchiamo di illustrare gli avvenimenti con una cronologia corretta:
– a fine 2013 la famiglia in questione si trasferisce nel comune di Roncadelle proveniente da altro comune della provincia di Brescia
– a novembre 2014, dopo uno sfratto esecutivo per morosità nel comune di Roncadelle, la signora si rivolge ai nostri servizi sociali che con un primo ed unico colloquio si pone al servizio della famiglia e dopo aver compreso le loro esigenze, propone le due soluzioni che possono momentaneamente attutire le loro problematiche. Si propone loro provvisoriamente di entrare a spese del comune nella “Casa Marcolini Facella“ di Brescia, struttura di sollievo di tipo alberghiero, e di garantire il pagamento della caparra trimestrale per l’affitto al momento dell’individuazione di un nuovo alloggio. Dopo il diniego della signora alle proposte di collocazione in struttura alberghiera per motivi personali, tra cui la presenza di animali da compagnia che avrebbe dovuto sistemare in altro modo, è stato concordato che per approfondire meglio il problema ci sarebbe stato un secondo incontro con l’assistente alla presenza del marito. Incontro che non è più avvenuto perché la famiglia si è resa irreperibile (a giustificazione si dice che aveva trovato in proprio una soluzione abitativa).
– fino al dicembre 2015 quando sono tornati sul territorio grazie ad un camper prestato da un conoscente con generosità, hanno ripreso, ma solo tramite una grande operazione mediatica, i contatti con il territorio, senza mai coinvolgere direttamente il Comune. Solo in data 07/01/16 è stato possibile avere un incontro diretto in cui il Comune ha riproposto pari pari le stesse soluzioni proposte un anno prima.
Ricordo solo per dovere di cronaca che il comune di Roncadelle possiede 44 appartamenti, 31 abitati dai nostri anziani, 11 da famiglie italiane e 2 da famiglie di origine straniera ora con cittadinanza italiana.
Nessuno di noi nega che la famiglia stia affrontando un grave disagio sociale, non solo economico e che non possiamo illustrare per motivi di privacy, ma il comune sta affrontando seriamente e fin dal primo momento, con la delicatezza necessaria e con tutte le possibilità consentite dalla normativa la situazione, ribadiamo che i servizi visti in televisione consegnano una brutta immagine al nostro comune, ma non rispecchiano minimamente la realtà. La generosità dei nostri cittadini nei confronti di questa famiglia è il miglior esempio della sensibilità e della coesione del nostro piccolo Comune.
Grazie a tutti.