Brescia crolla: 32 posizioni in meno
32 posizioni in meno rispetto a un anno fa, 53° posto in classifica: questo l’impietoso verdetto dell’annuale classifica sulla qualità della vita stilato dal "Sole 24 Ore". Un crollo verticale più che una discesa, un tonfo che ci porta nella seconda metà della classifica che valuta nel complesso 103 città. Agli estremi, e non a caso, Aosta e Caltanissetta, il profondo Nord e l’estremo Sud.
I macro-fattori presi in considerazione sono 6:
Tenore di vita (I risparmi allo sportello, L’assegno per chi è a riposo, L’inflazione, La ricchezza prodotta, L’abitazione, I consumi della famiglia);
Affari e lavoro (Imprese chiuse, Lo spirito d’iniziativa, Chi apre e chi si ritira, I protesti, Alla ricerca di un posto, I giovani occupati);
Servizi e ambiente (La presenza di infrastrutture, La sicurezza sulle strade, Il clima, La pagella ecologica, La velocità della giustizia, A scuola);
Ordine pubblico (Furti d’auto, Gli appartamenti svaligiati, Giovani "fuorilegge", Allarme rapine, La microcriminalità);
Popolazione (La densità demografica, Gli stranieri, Investimento in formazione, Nelle culle, Arrivi e partenze, Rapporto giovani/anziani);
Tempo libero (Acquisti in libreria, La ristorazione, La passione per la musica, In forma, L’impegno per gli altri, Il grande schermo).
Ebbene, solo due province hanno un saldo negativo peggiore del nostro: Bergamo con 40 posizioni in meno e Prato con 50 posizioni in meno. Certo le classifiche lasciano il tempo che trovano, ma quella del "Sole 24 Ore" è seria e rigorosa, va studiata attentamente.