Correndo, alla scoperta dei tesori bresciani
Si rinnova giovedì 3 aprile la collaborazione fra la Delegazione FAI di Brescia e CorrixBrescia, dopo il grande evento della FAI Marathon dell’ottobre 2013. Accomunati dalla ricerca di proporre ai cittadini esperienze di conoscenza e valorizzazione della città e, al contempo, di partecipazione attiva all’attività della scoperta, il percorso che i runners compiranno giovedì 3 aprile, con partenza alle 19.30 da piazza della Vittoria, comprende due fra i più affascinanti chiostri carichi di storia di Brescia: il chiostro della chiesa di San Cristo, in via Piamarta, e quello della chiesa di San Pietro in Oliveto, quasi alla sommità del colle Cidneo.
Il chiostro della Chiesa del Santo Corpo e Sangue di Cristo mostra sui tre lati del piano superiore le colonnine ormai liberate dai muri che avevano ospitato le camere dei professori e l’infermeria; il lato ovest non ha loggiato e mostra le finestre delle "stanze dei Superiori". Il piano inferiore invece presenta il giro completo delle colonne di marmo botticino con capitelli a foglie grasse gotiche e archi a tutto sesto. Locata nel lato nord, in corrispondenza della porta murata recante sull’architrave il Volto di Cristo in rilievo, il recente restauro della volta ha mostrato i segni di una rara meridiana di tipo catottrico, ricostruita e funzionante con lo specchietto. Si vedono le ore del giorno, le linee dei mesi con i segni dello zodiaco e i cartigli in latino inneggianti al sole e alla luna. In Italia essa ha un unico riscontro in quella del monastero dell’Annunziata di Piancogno, e a Roma in palazzo Spada e nella chiesa di Trinità dei Monti. Il disegno riportato allo splendore iniziale presenta le indicazioni delle Ore Italiche di colore grigio calcolate da 1 a 24 come negli orologi antichi (ad es. quello di piazza della Loggia).
Vicino al castello di Brescia, sul colle Cidneo, la chiesa di San Pietro in Oliveto fu fondata nel sec. VIII, ricostruita nel 1122 ma completamente rimodernata, col monastero, nel 1510, su disegno di Antonio Medaglia. Sul fianco destro della chiesa, due chiostri della prima metà del Cinquecento rendono unico e affascinante il luogo sacro: il piccolo è a portico e loggia di ordine ionico, mentre dal grande si accede alla cappella di S. Barnaba e alla sagrestia, che contengono affreschi di Paolo da Caylina il giovane.