Caparini (Lega) sui profughi in Valcamonica: accelerare la verifica delle domande di asilo politico
di Andrea Tortelli – “I profughi? La Val Camonica ne potrà accogliere al massimo un numero pari a quelli che se ne andranno”. A dirlo a Bsnews.it è il deputato Davide Caparini, uomo forte della Lega camuna, che promette nuove azioni per fermare l’ondata di immigrati in arrivo nelle strutture alberghiere della valle. Secondo indiscrezioni, infatti, entro agosto dovrebbero arrivare nel bresciano altri 100 richiedenti asilo politico. E la maggior parte sarebbero destinati proprio alla Valcamonica (una decina a Cividate, 20 a Ponte di legno, il resto a Montecampione), che già ne ospita 212. "Il problema di fondo", spiega Caparini, "è che la disponibilità del pubblico è pari a zero e quella del terzo settore si è esaurita da tempo. Gli unici posti liberi, complice la crisi, sono quelli offerti dai privati e purtroppo la maggior parte di essi, oggi, si trova nella nostra Valle". Per questo chi gestisce la distribuzione dei profughi – un gruppo di lavoro le cui attività sono coordinate dal prefetto di Milano – si trova in difficoltà nel ripartire equamente gli stranieri in quota bresciana. Ma Caparini ha già pronte le contromisure. "Il tempo dei se e dei ma", spiega, "è finito da un pezzo. Stiamo lavorando a una soluzione e mi auguro che in una settimana si possa avere una risposta soddisfacente alle nostre richieste. Di certo", incalza, "la condizione che porremo è quella di farne entrare in valle non uno in più di quelli che nel frattempo se ne saranno andati". Ma per fare questo è necessaria anche una svolta operativa. "Tutto", chiarisce l’esponente del Carroccio, "passa per l’accelerazione del processo di verifica delle domande di asilo politico. Nel 2007, al Sud, in un anno ne erano state passate al vaglio decine di migliaia. E’ necessario che si faccia lo stesso con la Valcamonica. Sappiamo che mediamente il 70 per cento delle domande viene respinto: queste persone devono essere accompagnate alla frontiera il prima possibile", conclude Caparini, "e a quel punto potremo avviare un po’ di turn over colmando i posti che nel frattempo si sono liberati".