Razzismo, le Sardine si appellano ai presidi bresciani contro l’estrema destra
Con una nota – anche se nuovamente non firmata con nome e cognome – le Sardine di Brescia e il gruppo del Lago di garda e Salò invitano i docenti e i presidi delle scuole bresciane a prendere fermamente posizione contro il razzismo, approvando una mozione sul tema nei consigli d’istituto.
L’invito, si legge nel comunicato stampa, prende le mosse – come reazione – dall’iniziativa del gruppo di estrema destra Brescia ai bresciani, che a gennaio aveva lanciato sul suo canale Instagram un sondaggio volto a individuare – da un preciso elenco – la scuola bresciana con il più alto numero di studenti stranieri, sottolineando che “più ragazzi stranieri ci sono in classe e più l’apprendimento è difficile e prosegue a rilento”.
Le scuole citate erano: Arnaldo, Tartaglia, Castelli Moretto, Don Bosco, Calini, Olivieri, Don Milani, Mantegna, Gambara, De André, Pastori, Golgi, Copernico, C.F.P. Canossa, Artigianelli, Fortuny, Lunardi, CFP Lonati, Gigli, Bazoli, Sraffa, Primo Levi, Antonietti, Leonardo, Bagatta, Abba, Scuola Bottega, Arici ed Einaudi.
Il caso era quindi diventato nazionale grazie a un articolo di Paolo Berizzi su Repubblica e Facebook aveva deciso di bloccare la pagina. Ma i responsabili hannno aperto un secondo profilo, parlando sostanzialmente di un “gioco”.
“Sulla base di queste premesse – si legge nel comunicato stampa – i gruppi “6000 Sardine Brescia e provincia” e “Sardine del Lago di Garda e Salò” hanno contattato i dirigenti scolastici degli istituti coinvolti, chiedendo di prendere una posizione chiara e pubblica contro la dilagante politica dell’odio. A tale scopo è stato trasmesso il testo della mozione “LaScuolaNonOdia” (v. allegati), che gli stessi dirigenti potranno sottoporre ai collegi dei docenti e ai consigli d’istituto”.
Mozione “LaScuolaNonOdia”
MODELLO PER L’APPROVAZIONE IN COLLEGIO DOCENTI/CONSIGLIO D’ISTITUTO
Con questa mozione si vuole dare una risposta a un disagio crescente di questi ultimi mesi, dato dall’assistere all’intensificazione di «fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo che pervadono la scena pubblica, accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web. Parole, atti, gesti e comportamenti offensivi e di disprezzo di persone o di gruppi assumono la forma di un incitamento all’odio, in particolare verso le minoranze; essi, anche se non sempre sono perseguibili sul piano penale, comunque costituiscono un pericolo per la democrazia e la convivenza civile» (Mozione Segre del 30 ottobre 2019).
La scuola e i docenti tutti sentono, come comunità di sapere e di saperi, comunità formativa, il dovere e l’obbligo di denunciare questa cultura dell’odio
– perché non corrispondente ai valori di cui trasmettiamo il messaggio ogni giorno a scuola
– perché non funzionali al creare una comunità d’apprendimento che si basa sull’integrazione e l’inclusione
– perché non corrispondente a quella che è la visione solidaristica della nostra Costituzione.
Sentiamo quindi di condividere gli obiettivi della Commissione Segre e ribadiamo il ruolo centrale del docente, dei docenti e della Scuola, perché è dal basso che i contenuti della Commissione potranno poi essere praticati e realizzati, e cioè da chi ha il ruolo fondamentale di formare le sensibilità della nuova generazione, di educare all’empatia e al rispetto delle differenze di genere, etniche e religiose.
È questo nuovo umanesimo che come docenti cerchiamo di diffondere, ma anche di salvaguardare dagli attacchi d’odio in tutte le forme essi si presentino.
Chiediamo, quindi, in un momento storico in cui diventa fondamentale capire “da che parte si sta” di prendere posizione perché il silenzio oggi è un lusso che non ci possiamo permettere e di approvare la Mozione “LaScuolaNonOdia” per rendere manifesta la condivisione degli obiettivi della Commissione Segre.