Inquinamento domestico, bresciani preoccupati e poco informati
Non bastava linquinamento dellambiente esterno: a minacciare la nostra salute sono anche i pericoli che si insinuano tra le mura domestiche. LIstituto Superiore di Sanità, ad esempio, stima che il 17% delle abitazioni italiane sia a rischio radon, una sostanza estremamente nociva per lapparato respiratorio. Per non parlare poi di monossido di carbonio, polveri sottili, formaldeide o anche acari, tutte sostanze spesso presenti nelle nostre abitazioni, ma che purtroppo non lasciano tracce tangibili.
E a Brescia? Come nel resto dItalia, anche qui linformazione è poca: come emerge dallultima ricerca1 effettuata dallOsservatorio di Sara Assicurazioni, il 52% dei bresciani ammette di averne una conoscenza limitata e addirittura quasi la metà (42%) ne ignora del tutto lesistenza.
Tra le minacce domestiche più temute dai bresciani, si collocano ai primi posti le sostanze nocive nellaria (60%), linquinamento dellacqua (56%) e le radiazioni nucleari ionizzanti (46%). Preoccupano anche le fughe di gas (44%), mentre solo il 24% dei bresciani si dice spaventato dagli allergeni, come i comuni acari della polvere, ospiti indesiderati che spesso si annidano tra lenzuola e coperte.
Ma come affrontare i problemi legati allinquinamento domestico? Secondo gli intervistati della città lombarda, un approccio fai da te può essere efficace, areando spesso gli ambienti di casa (68%) e curandone ligiene e la pulizia (64%). Per contrastare poi le radiazioni derivanti dalle nuove tecnologie, il 62% pensa sia opportuno spegnere tutti i dispositivi elettronici durante le ore notturne o quando non sono utilizzati.
Meno numerosi, invece, i bresciani che, oltre alle buone abitudini quotidiane, penserebbero di intervenire installando e cambiando regolarmente i filtri per laria (22%), o acquistando un depuratore dellacqua (12%).
Ed è proprio lacqua potabile di casa che divide i bresciani. Se il 54% degli intervistati dichiara di bere abitualmente quella del rubinetto, il 46% preferisce quella in bottiglia, e uno dei motivi scatenanti è proprio la poca fiducia nella sua qualità e salubrità.
Prevenire, però, è possibile, e conoscere è il miglior modo per contrastare queste minacce, secondo quanto sostiene l80% dei bresciani. Come? Il 46% vorrebbe ricevere informazioni utili dalle Istituzioni, il 24% si affiderebbe invece a dispositivi tecnologici in grado di fare un check-up della propria casa e il 10% richiederebbe lintervento di personale a domicilio per rilevazioni e mappature.