The last pig, domenica in anteprima a Brescia il documentario animalista
L’associazione ‘Essere Animali’ organizza una serie di proiezioni in diverse città del film ‘The Last Pig’, menzione d’onore quest’anno alla 20a edizione del Festival Cinemambiente di Torino e attualmente in concorso in numerosi film festival di tutto il mondo.
L’appuntamento a Brescia è per domenica 22 ottobre – ore 20.45 – alla ‘Casa delle Associazioni’ di via Cimabue.
Il documentario non contiene scene violente e la visione sarà seguita da un dibattito con il protagonista Bob Comis e la regista Allison Argo, documentarista attiva da oltre 25 anni, nota per le sue storie forti con cui ha vinto sei Emmy Award e oltre cinquanta premi internazionali, oltre ad aver diretto film trasmessi da PBS e National Geographic.
The last pig, l’ultimo maiale – di cosa parla il film
The Last Pig’ racconta la vera storia di Bob Comis, un allevatore di maiali che con il tempo matura la riflessione che il suo rapporto con gli animali, allevati in spazi all’aperto e poi macellati per la produzione di carne biologica, contenga qualcosa di distorto, perverso e sbagliato. “Non voglio più avere il potere di decidere chi vive o muore. Ho deciso di rinunciare al mio lavoro per vivere in linea con i miei principi. Non ha senso mangiare i maiali e non mangiare i cani, sono uguali”, sostiene Bob Comis.
‘The Last Pig’ racconta la sua difficile transizione: lultimo periodo della sua vita come allevatore, lultimo maiale mandato al macello e la seguente lotta per reinventare la sua vita.
The last pig, il trailer del film di Bob Comis
The last pig, il contributo di Essere animali
L’associazione Essere Animali – si spiega in una nota – ha contribuito alla realizzazione di questo film sostenendo il crowdfunding e occupandosi direttamente dei sottotitoli.
“Abbiamo scelto di sostenere e diffondere questo film perchè la storia di Bob solleva domande cruciali sulluguaglianza e sul valore della vita. Oggi quasi un italiano su dieci non mangia più carne, segno che queste tematiche sono molto sentite. Il paradigma culturale sta lentamente cambiando: abbiamo il potere di uccidere gli animali, ma abbiamo anche il potere di non farlo”, conclude l’associazione in un comunicato stampa.