Vannoni scrive al Pontefice: “Caro Papa, portiamo Stamina in Vaticano”
L’ultima strada intrapresa da Davide Vannoni, presidente e fondatore dalla Stamina Foundation, per continuare a sottoporre i tanti pazienti in lista per la somministrazione delle cellule staminali trattate con il metodo Stamina passa attraverso Papa Francesco. Il presidente Vannoni ha postato sul proprio profilo Facebook una lettera aperta indirizzata proprio al papa argentino nella quale chiede al Pontefice di poter continuare le somministrazioni all’interno di una struttura medica dello stato Vaticano.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:
Caro Papa Francesco, alcune famiglie in attesa di poter ottenere le cure compassionevoli con il metodo stamina hanno ricevuto una Sua telefonata. Questa Sua chiamata, oltre a sottolineare una grande attenzione per chi soffre, ha acceso le speranze in chi è stato abbandonato dalla medicina ufficiale.
Lei ha detto "non fatevi rubare la speranza" e proprio questo sta avvenendo, sotto i suoi occhi, per queste famiglie già provate da grandi difficoltà, ma cariche di amore per i loro cari e di dignità.
Oggi piccoli e grandi in cura agli Spedali Civili di Brescia stanno ottenendo miglioramenti in malattie che di speranza ne lasciano proprio poca.
Dopo le Sue telefonate a queste famiglie, si è immediatamente accesa la controreazione di chi, invece, vuole rubare la speranza a queste persone: al convegno dell’Associazione Nazionale Medici Istituti Religiosi Spedalieri è stato estemporaneamente organizzato un convegno contro Stamina, senza contradditorio, senza repliche, ad un’unica voce più vicina alla diffamazione che al dibattito scientifico.
I relatori erano i soliti (Paolo Bianco, Elena Cattaneo, Michele de Luca), tutte persone che combattono per la liberalizzazione della brevettabilità degli embrioni, nonchè sostenitori e uno vicepresidente di un’associazione che promuove l’eutanasia. Insomma persone che rappresentano un inno alla morte a partire dagli embrioni per finire agli adulti ed ai bambini malati. Eppure erano lì, ospiti d’onore ad un convegno di medici cattolici, a parlare male di una cura che non conoscono e che sta accendendo, oggettivamente, le speranze in centinaia di migliaia di famiglie in tutta Europa. La metodica stamina utilizza cellule staminali adulte senza compromettere la vita di alcuno. I risultati di Stamina sono certificati e non vi è alcun effetto collaterale sui pazienti in cura.
Papa Francesco, la sua scelta di sentire le famiglie è la via maestra per comprendere che cosa stia avvenendo e ridare loro quella speranza che un oscurantismo laico sta cercando di negare. La politica ha tradito queste famiglie vendendosi al miglior offerente e facendosi plagiare da finti scienziati che hanno usato tutti i mezzi in loro potere per giustificare prese di posizione irrazionali dominate da conflitti di interesse e dispregio della vita.
Purtroppo anche tra le fila dei medici cattolici ci sono persone di tal fatta, uno è arrivato a chiedere ad alcune famiglie disperate 50.000 euro per ogni iniezione ‘compassionevole’ di cellule staminali ottenute da feti abortiti all’interno di una struttura gestita dalla chiesa.
La scienza è uno strumento per conoscere, ma non contiene di fatto in sè una valenza morale che è, invece, un valore più o meno presente nelle persone che agiscono in tale contesto. L’aver voluto appositamente confondere l’appoccio della ricerca medica e di base con le cure compassionevoli, ammesse dalla legge, è un atto di disonestà intellettuale che ha prodotto questa condizione di confusione nonchè sofferenza e sfiducia in tante famiglie.
Ascolti queste famiglie, anche quelle che hanno un figlio o un genitore in cura, chieda ai medici di Sua fiducia di raccogliere il materiale che comprova i miglioramenti ottenuti direttamente da loro e poi, se riterrà, trovi la via per concretizzare una speranza anche per tutti gli altri.
Ci aiuti a portare gratuitamente queste cure a tutti coloro che vorranno ottenerle perchè la speranza non ha prezzo, ma ha un enorme valore e può segnare il passo per una moralizzazione di questa società che è diventata sempre più impellente.
Mi scuserà Papa Francesco se Le scrivo una lettera pubblica, non ho nulla da chiederLe per me, ma solo per questi bambini, per queste persone malate, per queste vite che stanno espiando, da innocenti, pene degne del peggiore girone infernale.
Ieri un bambino di nome Raoul è mancato, tutti coloro che si sono espressi contro la metodica stamina non sono stati in grado di offrirgli nulla se non l’ineluttabile attesa della morte. Una bambina di nome Giorgia, oggi, versa in gravi condizioni e nessuno di noi può accettare di arrendersi. Bambini con le stesse patologie e partiti dalle stesse condizioni, in cura agli Spedali Civili di Brescia con il metodo stamina stanno, invece, migliorando.
Lei ci insegna che ogni vita è un immenso valore non solo per se stessa, ma per le scelte che vivendo potrà fare in favore del prossimo. Il sorriso di questi bimbi in cura che finora non avevano mai potuto giocare è la porta della vita e della speranza per tutti noi e Lei è il sommo custode di questi basilari valori. Apra la porta a questi malati e conceda loro una possibilità tra le braccia dell’amore e di quella scienza medica che deve ritrovare il suo lato umano nel rispetto per le persone malate e le loro famiglie. So che non è in potere del Vaticano cambiare le leggi di uno stato straniero, ma dentro le mura della città Vaticana c’è una clinica e la possibilità in poco tempo di mettere in funzione un laboratorio adeguato per i trapianti atto a salvare la vita a molti di questi bambini e questi adulti in gravi condizioni. Stamina sarebbe disponibile ad operarvi gratuitamente come ha sempre fatto, nel nome di tutti quei malati e di quelle famiglie che si affidano con grande attesa ad un Suo intervento concreto e nel rispetto di coloro che non ce l’hanno fatta, attendendo una risposta da chi, invece, ha scelto di ignorarli.