Come scegliere la penna stilografica da regalare e da regalarsi
In un mondo sempre più digitalizzato la penna stilografica trova ancora il modo di essere protagonista grazie alle caratteristiche che la rendono un accessorio di classe e un simbolo di prestigio. Nel tempo le penne stilografiche hanno subìto una serie di evoluzioni a livello di meccanica e di design, diventando ottime alleate per vivere la passione per la scrittura e rarità da collezione, come le penne Montegrappa, punto di riferimento in questo settore.
Le prime tipologie di penne stilografiche nascono dalla combinazione di due penne d’oca incastrate tra loro, una a fungere da serbatoio e una da pennino. L’inchiostro contenuto nella penna interna fluisce sul foglio grazie ai principi di gravità e capillarità. Ancora oggi è questo il funzionamento che ne regola le performance, benché sia totalmente cambiata la struttura della stilografica.
Come si distingue una buona penna stilografica: le caratteristiche da considerare
Per scegliere una buona stilografica bisogna considerare bene il pennino, che determina la qualità della scrittura. I pennini delle penne stilografiche Montegrappa sono realizzati in materiali pregiati ad alta resistenza. Questo elemento dello strumento da scrittura si divide verticalmente in due ali per permettere l’aerazione dell’inchiostro e garantire al tempo stesso sia robustezza che flessibilità. Per ogni stile di scrittura esiste un pennino ideale: chi tende ad avere una grafia minuscola opterà per un pennino fine, mentre chi tende ad allargarsi scrivendo dovrà scegliere un pennino largo.
Ecco di seguito le principali tipologie di punte da pennino, da selezionare in base al proprio modo di scrivere.
EF è la sigla del pennino extra fine e molto scorrevole. F è un pennino fine la cui resa varia a seconda della pressione esercitata sulla penna. M è il pennino dal tratto medio, mentre OM è il pennino molto scorrevole dalla particolare finitura obliqua. B è la lettera che indica il pennino largo dal tratto marcato, BB è il pennino Extra-grande per una scrittura spessa. Per ottenere un tratto spesso ma particolarmente scorrevole il segreto è la scelta del pennino OB, Obliquo Grande, e c’è poi anche il pennino specifico per mancini, caratterizzato dalla sigla LH, Left Hand.
Guardiamo poi alle diverse componenti della penna stilografica: ogni strumento da scrittura di questo tipo è composto da 5 parti. Esternamente abbiamo un involucro declinato in diversi materiali e colori, che è possibile personalizzare con il configuratore Montegrappa secondo i propri gusti e le proprie esigenze. All’interno troviamo il serbatoio con l’inchiostro che può essere di diverse tipologie, ricaricabile o costituito da una cartuccia sostituibile.
A seconda del tipo di serbatoio possiamo individuare tre tipologie di penne stilografiche: le penne stilografiche a cartuccia sono semplici da usare, perché basta sostituire ogni volta la cartuccia vecchia con quella nuova; le penne stilografiche a converter possiedono un serbatoio interno che può essere ricaricato ogni volta che termina; infine ci sono le penne stilografiche a stantuffo, che possiedono un serbatoio interno con metodo di ricarica differente dal converter.
Attraverso il sistema di erogazione l’inchiostro fluisce verso il pennino, mentre il sistema di “troppopieno” controlla che la penna stilografica non perda inchiostro in seguito a variazioni di temperatura e pressione. Come già detto non possiamo prescindere dal pennino, da manovrare nel modo giusto per ottenere il tratto desiderato. Per ottenere il meglio dalla penna stilografica scelta bisogna imparare ad impugnarla bene: lo strumento da scrittura va tenuta tra pollice e indice tenendo ben ferme dita e polso. La penna va inclinata in obliquo a 45°. È sempre preferibile non premere con forza sul foglio per evitare antiestetici buchi nella carta.
Con questi semplici, ma indispensabili consigli è possibile scegliere la penna stilografica perfetta per il proprio metodo di scrittura e usarla sempre nel modo corretto.