Analisi: la Cdl fa autocritica
Da il Brescia 30 maggio 2007 (andrea tortelli)
Determinante sarà il risultato di Desenzano, ma per i vertici provinciali della Casa delle libertà l’esito di queste elezioni è già soddisfacente. Non mancano, però, nell’analisi dei protagonisti elementi di critica e autocritica per le troppe divisioni che – come spiega Mario Labolani – «ci hanno impedito di far saltare il banco». «Per Alleanza nazionale ci sono tanti elementi positivi, a partire dalle preferenze ottenute dai nostri candidati consiglieri sul Garda e a Rovato», chiarisce il coordinatore politico del partito, «ma il risultato di Cazzago San Martino (dove An e Udc hanno corso contro Forza Italia e Lega, ndr) deve farci riflettere perché dimostra che uniti avremmo vinto ovunque».
D’accordo anche il segretario provinciale della Lega Nord Stefano Borghesi che sottolinea la «beffa» di Rovato e invita Forza Italia ad avviare una riflessione «perché le loro divisioni interne sul Garda e nella capitale della Franciacorta si sono rivelate decisive». «Si tratta soltanto di schegge impazzite», replica piccato il coordinatore degli Azzurri bresciani Maurizio Vanzani, «mica potevamo impedire con la forza a Vittore Martinelli ed Enrico Frosi di candidarsi. Quello che è certo», aggiunge, «è che la tessera di questo partito l’avranno ancora per poco tempo». E Vanzani è altrettanto duro sull’ipotesi di un patto con l’ex compagno di partito per il ballottaggio di Desenzano. «Deciderà Anelli», dice secco, «ma se dipendesse da me Frosi potrebbe anche andarsene per la sua strada».
Più possibilista, su questo fronte, è il segretario provinciale dell’Udc Gianmarco Quadrini. «Credo che Anelli abbia i numeri per vincere anche da solo», spiega, «io però sono sempre per il dialogo e credo che in qualsiasi caso vada lanciato un messaggio di apertura agli elettori». Ma subito dopo lancia lui un messaggio agli alleati e invita l’intera coalizione ad avviare una seria riflessione su quanto accaduto a Cazzago e in altri Comuni. «Il discorso vale per tutti», spiega, «dove ci spacchiamo ne paghiamo lo scotto e il problema va risolto in fretta, anche perché», conclude il segretario dell’Udc, «le elezioni di Loggia e Broletto si avvicinano a grandi passi e non possiamo permetterci di riproporre questa situazione». a.t.