🔴 Caso San Zeno, Scuole cattoliche contro Provincia: rispettate le regole o dimettetevi
Titolo: “Il pasticcio San Zeno”. Sottotitolo: “Perché il presidente della Provincia dovrebbe dimettersi e forse non solo lui”. Con chiarezza giornalistica, il presidente delle scuole cattoliche Fism Massimo Pesenti ha pubblicato sulla sua pagina di Facebook il video – annunciato un paio di giorni fa – in cui spiega le ragioni della sua richiesta di dimissioni ai vertici del Broletto. E precisa:”A Facebook avrei preferito la via istituzionale, ma purtroppo ci siamo trovati più volte di fronte a un muro di gomma”.
Il caso, come noto, è quello del futuro della scuola dell’infanzia gestita dalla Fondazione Regina Margherita (che esite da 138 anni) a San Zeno. A fine 2020, ricostruisce Pesenti, il Comune ha fatto domanda di annessione all’istituto comprensivo di Montirone (“non si parla di affiancamento, ma di azzeramento di una storia”, evidenzia) per “risparmiare risorse”. La domanda di statalizzazione – aggiunge Pesenti nel filmato – è stata poi respinta per “l’assenza delle condizioni di merito”. Ma “il sindaco non ci sta” e viene quindi convocato un incontro alla presenza di diversi soggetti coinvolti” in cui emerge che “il presunto risparmio non esiste”.
“Nel 2021 – sottolinea quindi il presidente di Fism – è stato convocato dal dirigente dell’Ufficio scolastico un tavolo interistituzionale per discutere delle domande di statalizzazione: quella di San Zeno non c’era”. Allo stesso modo la domanda di San Zeno, spiega Pesenti, non è mai arrivata al successivo Tavolo provinciale per il dimensionamento, che ha potere deliberativo in materia.
“Poi – incalza il portavoce delle scuole cattoliche bresciane – succede una cosa molto grave”. “Il capo di gabinetto del presidente della Provincia – dice – mi telefona per chiedere la posizione della Fism ed evidenzia che il presidente intende concedere la statalizzazione e il 21 dicembre la Regione delibera una rettifica della precedenze decisione, integrando la statalizzazione della scuola di San Zeno”. Anche se “la domanda non c’era e non era corredata dall’istruttoria necessaria, compreso uno dei requisiti richiesti: l’analisi demografica”.
“Chi in Provincia ha deciso tutto questo?”, domanda Pesenti. “Il 31 dicembre ho avuto un incontro online con Alghisi e il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, ma non ho ottenuto risposta al quesito. Abbiamo anche chiesto l’annullamento della delibera e ci è stato suggerito di fare una diffida alla Regione. L’abbiamo fatta”. Ma nel frattempo “la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Montirone, sul sito della scuola, ha aperto le iscrizioni per la scuola dell’infanzia Regina Margherita di San Zeno, che dovrebbe collocarsi nello stesso immobile gestito dalla Fondazione, utilizzando il nome della stessa senza mai essere stata autorizzata”.
Pesenti, quindi, parla di “buchi procedurali importanti”. E conclude: “Come cittadino chiedo trasparenza e rispetto delle regole. Se verranno accertate responsabilità, chi ha fatto forzature deve avere il coraggio e il pudore di dimettersi”.
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