L’ex esponente dell’estrema destra veronese Marco Toffaloni non verrà in Italia a deporre per il processo che lo vede imputato – come presunto autore materiale – per la Strage di piazza Loggia. L’autorità giudiziaria della Svizzera (paese in cui risiede da una trentina d’anni) ha infatti respinto la richiesta di accompagnamento coattivo per prendere parte all’udienza.
“Per quanto concerne la domanda di accompagnamento coattivo di Toffaloni/Müller Marco, in qualità di imputato, per presenziare ad un’udienza nell’ambito del procedimento penale condotta dal Tribunale per i Minorenni di Brescia, a questa non può essere dato seguito, non essendoci nel diritto svizzero basi legali che lo prevedano”, così ha scritto l’Ufficio Federale di Giustizia svizzero al tribunale per i minorenni di Brescia.
Toffaloni, lo ricordiamo, ha oggi 66 anni, ma all’epoca dei fatti era minorenne (17 anni). Ora è sul banco degli imputati del nuovo processo, ma anche in caso di condanna potrebbe non scontare mai la pena, perché nel frattempo l’eventuale reato sarebbe prescritto.
Sempre secondo l’autorità svizzera, infatti, “non è ad oggi stato condannato a una pena detentiva in Italia” e “non è nemmeno ricercato per arresto ai fini di estradizione (né per l’esecuzione di una sentenza, né per la persecuzione penale)”, quindi, “essendo egli cittadino svizzero, una sua eventuale estradizione all’Italia sarebbe unicamente possibile previo il suo consenso scritto “. “In alternativa, le competenti autorità italiane potrebbero richiedere, nel caso di condanna, l’esecuzione della pena invia sostitutiva alla Svizzera – continua il testo – Ritenuto però che i fatti risalgono al 1974, anche una domanda in tal senso sarebbe da rifiutare a causa dell’intervenuta prescrizione”.
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