Scene non degne di un paese civile si sono viste ieri (giovedì 17 ottobre 2024) in Valsabbia, a Vestone, dove circa 300 cittadini residenti a Bagolino (e Ponte Caffaro) si sono messi in coda – alcuni dalle 5 di mattina – per sperare di vedersi assegnato in via provvisoria un medico di base. O meglio: uno dei 200 posti rimasti al dottor Gabriele Nicolini.
Ma forse nessuno aveva informato l’Asst di Nozza che quello fosse il giorno “giusto” per l’atto di scelta. O forse nessuno aveva avvisato prima i cittadini che il giorno “giusto” era stato rinviato per questioni burocratiche. La sostanza è la stessa: la pratica non si è potuta fare e il perché importa relativamente poco rispetto alla questione di fondo.
I pazienti (tra cui anziani, soggetti fragili e lavoratori che hanno dovuto prendere permessi ad hoc) hanno aspettato fino alle 10, poi – esasperati – hanno “assaltato” gli uffici per chiedere spiegazioni e sul posto è arrivata anche una pattuglia della Polizia locale per raffreddare gli animi.
Rimane il fatto che i 300 sono ancora senza un dottore. A Bagolino (3.800 abitanti) – lo ricordiamo – sono venuti meno tre medici in due anni (uno per decesso, due per pensionamento). In loro sostituzione ne è arrivato solo uno, Nicolini, che però – secondo le direttive regionali – non può avere più di 1.800 assistiti.
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