▼ In carcere con l’accusa di voler fare un’azione terroristica, il 22enne egiziano nega tutto
Rimane in carcere, ma respinge tutte le accuse, il 22enne egiziano che la mattina del 4 ottobre è stato arrestato con l’accusa di apologia di terrorismo dalle Digos di Brescia e Bergamo.
Stando a quanto emerso dal resoconto di diversi media, il pizzaiolo avrebbe propagandato idee vicine a quelle dei terroristi islamici. Pubblicando sui social anche immagini in cui abbracciava armi da fuoco (un fucile calibro 12, insieme a due ragazzi armati di pistole). Ma si sarebbe spinto anche oltre, arrivando perfino – secondo quanto sarebbe emerso in una telefonata del 29 settembre, di cui ha dato conto il Corriere di Bergamo – a programmare un’azione in una chiesa bergamasca (forse quella di fronte al ristorante in cui lavorava), che si sarebbe svolta “tra due o tre mesi”, magari accoltellando un sacerdote cattolico.
Nel timore che il 22enne passasse all’azione, quindi, gli agenti – che lo monitoravano da tempo – hanno deciso di arrestarlo. Di fronte al Gip, il giovane ha però negato ogni addebito e, tramite il suo legale, ha fatto sapere che chiederà presto la revoca della misura cautelare.
L’egiziano, lo ricordiamo, era arrivato in Italia nel 2022 da irregolare e viveva nel Comune di Azzano San Paolo (Bergamo), dove aveva poi ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In pizzeria pare fosse irreprensibile, tanto che stava per essere assunto a tempo indeterminato.
+ L’IMMAGINE E’ D’ARCHIVIO E NON SI RIFERISCE DIRETTAMENTE ALL’ARTICOLO +