Pets, i conti dell’estate | ANIMALI & ANIMALI /109
di Sara Ferrari | Bentornati. Si ricomincia tirando le fila del tempo trascorso che purtroppo non sempre è un “buon tempo”.
Per tanti animali domestici nella provincia di Brescia, quest’estate è stata sinonimo di abbandono e sofferenza. Tra giugno e agosto 2024, le segnalazioni di cani e gatti abbandonati sono drammaticamente aumentate, rivelando un problema che continua a tormentare.
Secondo i dati raccolti dalle associazioni locali, tra cui l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e il canile comunale di Brescia, solo nei mesi estivi si sono registrati oltre 150 casi di animali abbandonati sulle strade della provincia. Un aumento del 20% rispetto all’estate precedente. Questi numeri rappresentano solo la punta dell’iceberg poiché molti altri animali potrebbero non essere mai stati ritrovati o segnalati.
Le cause di un fenomeno inaccettabile
L’abbandono estivo non è un fenomeno nuovo, ma le cause sembrano amplificarsi di anno in anno. A Brescia, come in molte altre parti d’Italia, le cause sono molteplici e spesso interconnesse. Nel dettaglio:
1. Acquisto Impulsivo e Mancanza di Consapevolezza
Una delle principali cause è l’acquisto impulsivo di animali domestici. Troppo spesso si acquista un animale senza considerare pienamente le responsabilità a lungo termine che comporta. Questo fenomeno è particolarmente evidente durante le festività, quando cani e gatti e non solo vengono regalati come se fossero oggetti, senza una reale considerazione del loro benessere, portando poi all’abbandono ad esempio ad agosto. Molte famiglie si trovano infatti ad affrontare il dilemma delle vacanze: portare l’animale con sé, affidarlo a una pensione per animali, o lasciarlo a parenti e amici. Purtroppo, alcuni scelgono la via più semplice: l’abbandono. Una concausa è spesso, secondo la percezione delle famiglie, l’alto costo delle pensioni per animali, rendendo l’abbandono una scelta considerata “facile” da alcuni.
2. Cambiamenti nelle Condizioni di Vita
Le circostanze personali delle famiglie possono cambiare rapidamente e, in certi casi, l’animale viene identificato “come il superfluo” di cui ci si può privare. Disoccupazione, trasferimenti lavorativi o problemi economici sono tra le ragioni più comuni. Ad esempio, durante la stagione estiva terminano molti contratti di lavoro che proiettano le famiglie in una situazione di difficoltà economica importante, che aggiunta alla mancanza di consapevolezza citata, porta a prendere decisioni sbagliate.
3. Mancanza di Educazione, Cultura e Percezioni Sociali
Ovviamente la causa fondamentale, il comune denominatore, è la mancanza di educazione sul tema dell’abbandono e delle sue conseguenze. Molte persone non comprendono l’impatto che questo gesto ha sugli animali, basterebbe osservare i loro occhi quando arrivano in canile o vengono ritrovati vaganti per strada.
In alcune aree è un dato statistico che persista lo zoccolo duro di una cultura di poca responsabilità verso gli animali domestici. All’interno di macro aree nazionali ci sono delle micro aree presenti anche a Brescia dove spesso le mentalità in materia cambiano molto tra chi vive in aree prettamente rurali ed isolate rispetto ad altre zone.
Quali conseguenze pratiche?
I canili della provincia sono al collasso, sovraffollati e con risorse sempre più limitate. Molti degli animali abbandonati sono traumatizzati, affamati e disorientati. Alcuni, purtroppo, non riescono a sopravvivere alle condizioni a cui vengono esposti.
Le storie di questi animali sono strazianti. Come quella di Luna, una cagnolina di piccola taglia trovata legata a un palo sotto il sole cocente in un parcheggio a Desenzano del Garda. O di Micio, un gattino lasciato in una scatola di cartone fuori da un supermercato, disidratato e spaventato. Solo per citare esempi di cronaca recente.
Questa estate ha dimostrato ancora una volta quanto sia urgente sensibilizzare la popolazione e promuovere una cultura di rispetto e responsabilità verso gli animali. Le associazioni animaliste di Brescia stanno lavorando instancabilmente per trovare soluzioni, ma hanno bisogno dell’aiuto di tutti.
Si può fare la differenza. Se non puoi adottare un animale, diventa un volontario, fai una donazione alle associazioni locali o trova un tuo modo per essere d’aiuto.
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CHI SONO?
Sara Ferrari… Laurea presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia come educatore e specializzazione in colloqui clinici ed attività consultoriali presso l’Università Cattolica passando per il corso di perfezionamento in Psicologia Clinica perinatale. La formazione professionale improntata agli studi psico-socio-educativi è stata applicata lavorando in servizi formativi ed educativi, in particolare in centri rivolti a minori per prevenzione del disagio ed alle famiglie per interventi di riduzione dell’abbandono scolastico. Parlo di animali con gli animali. Sono preda di amore folle per forme canine e gattose. Mi propongo di contribuire ad aiutare vite pure che spesso hanno zampe o ali.
PER SEGNALAZIONI, PROPOSTE E SUGGERIMENTI SCRIVETE A: [email protected]
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