Minacce e violenze sessuali per anni. Questa era l’accusa che una donna residente a Pisogne aveva mosso lo scorso dicembre al compagno (e padre della figlia piccola della coppia), finito poi a processo per maltrattamenti. Ma – a quanto dichiarato poi dalla “vittima” – tutto (o quasi) sarebbe stato inventato.
La donna, infatti, in aula ha confermato che il compagno (l’uomo, destinatario di un provvedimento di divieto di avvicinamento, vive oggi in un furgone) le aveva dato una testata in faccia. Ma ha aggiunto di essersi inventata tutto il resto perché arrabbiata con l’uomo per l’episodio.
Resta da capire se la nuova versione sia quella vera oppure se sia in qualche modo legata al fatto che i due sono tornati a sentirsi (consensualmente) nonostante il divieto di contatto disposto dal giudice. Il processo riprenderà l’1 ottobre.