▼ Il Comune di Brescia chiede al Brescia 600mila euro di Imu per il Rigamonti: è polemica

La Loggia, in particolare, basa la propria pretesa sul fatto che il Brescia è concessionario e non locatario dell'immobile e quindi "è tenuto al pagamento dell’imposta". Una versione che la società contesta, evidenziando di non essere proprietaria dell'immobile e che nessuna richiesta simile sarebbe arrivata in precedenza.

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SPORT A BRESCIA - Stadio Rigamonti di Brescia - diritti Andrea Tortelli

Fa discutere la notizia secondo cui il Comune di Brescia ha preso contatto con il Brescia Calcio, chiedendo al club di Massimo Cellino di pagare l’Imu per il Rigamonti. Un conto salatissimo, visto che parliamo di ben 600mila euro per il periodo compreso tra il 2019 e il 2024.

La Loggia, in particolare, basa la propria pretesa sul fatto che il Brescia è concessionario e non locatario dell’immobile e quindi “è tenuto al pagamento dell’imposta”. Una versione che la società contesta, evidenziando di non essere proprietaria dell’immobile e che nessuna richiesta simile sarebbe arrivata in precedenza.

LA PRECISAZIONE DEL COMUNE DI BRESCIA

A seguito delle notizie emerse nelle ultime ore sulla richiesta di pagamento dell’Imposta Municipale Unica (Imu) alla società Brescia Calcio, da parte del Comune di Brescia, per l’immobile in uso dello Stadio Rigamonti, è doveroso precisare quanto segue.

La società Brescia Calcio ha preso in concessione l’immobile con atto del 19/12/2019, non è stato stipulato quindi un contratto di locazione. In quanto concessionario, il Brescia Calcio è tenuto al pagamento dell’imposta come previsto dall’art. 1 comma 743 della legge n.160/2019. Precedentemente all’atto di concessione del 2019, il rapporto tra le parti era sottoposto a una diversa regolamentazione, in forza della quale il pagamento dell’Imu non era dovuto.

Il Comune di Brescia non ha notificato alcun avviso di accertamento, ma solo un avvio del contraddittorio informato ai sensi dell’art.6 bis legge n 212/2000, che è stato inviato dopo aver notificato alla società una richiesta dati – il 19 febbraio scorso – a cui non è mai stato fornito riscontro.

Al contraddittorio informato la società contribuente ha provveduto a presentare istanza di adesione. Successivamente, il Brescia Calcio ha presentato alcune deduzioni con le quali ha richiesto l’annullamento della pretesa e/o la rideterminazione degli importi.

Attualmente il confronto fra le parti è in corso.

 

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