▼ La bresciana Eleonora dalla sindrome di Behçet a Miss Italia: è lei Miss Coraggio
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E’ davvero una parabola di coraggio e di speranza quella della giovane bresciana Eleonora Landi. 22 anni passati tra gioie e, da quando era alle scuole medie, la quotidiana convivenza con una malattia rara di cui si parla poco e contro cui si può fare ancora poco.
La sindrome di Behçet è una vasculite cronica multisistemica recidivante, con infiammazione delle mucose e ulcere ricorrenti, che possono portare anche a cecità, trombosi venose e aneurismi arteriosi. Eleonora l’ha scoperta “dopo 8 anni di sofferenze e sintomi inspiegabili”. Ma non si è rassegnata e ha iniziato a raccontarla sui social (in particolare su TikTok), raccogliendo anche un certo seguito.
Qualche mese fa, poi, si è iscritta alle selezioni di Miss Italia “per scherzo” senza l’ambizione di superare le selezioni provinciali. “La vita di una donna è un continuo test – ha detto nell’occasione – dal momento in cui una nasce una donna è sottoposta a innumerevoli prove. Sei ingrassata? Sei troppo magra stai bene? Quanti ex hai avuto? Non pensi sia l’ora di sposarti? Il mio test è iniziato all’età di 13 anni, quando mi sono ritrovata cieca e su una sedia a rotelle e nessuno medico sapeva il motivo”.
A sorpresa la 22enne è arrivata quarta, classificandosi per le selezioni regionali. “Ho deciso di non proseguire perché per me era già una vittoria, volevo diffondere il bel messaggio e provare a me stessa che tutto è possibile.”, ha commentato. Ma Patrizia Mirigliani ha deciso comunque di chiamarla alla finalissima regionale del 29 agosto (S. Valentino Torio a Salerno), assegnandole la fascia di Miss coraggio 2024.
Le sue soddisfazioni, poi, non sono finite lì. Eleonora Landi è stata infatti contattata da una piccola casa editrice e ha pubblicato il suo primo libro, intitolato “Rara” e ispirato proprio ai suoi otto anni di convivenza con la malattia. “Questo romanzo – spiega – parla di persone diverse, uniche, che si distinguono dalla massa e di quanto è bello essere unici. Vorrei parlare della mia esperienza per diffondere un messaggio di speranza e per far conoscere la mia malattia rarissima la sindrome di Behcet, malattia per cui purtroppo non c’è cura”.