Limone sul Garda è il Comune dei record. Una vera e propria azienda turistica, con più lavoratori che residenti (poco più di 1.100 gli aitanti del paese) e con un numero di presenze turistiche che è addirittura mille volte superiore al numero dei cittadini che vivono stabilmente in paese (1 milione e 157mila nel 2023).
Tutto ciò si traduce anche in un incasso significativo per il Comune, che nel 2023 ha ricavato dalla tassa di soggiorno sui pernottamenti ben 1.512.758 euro. Un dato costante negli ultimi anni, che – incrociato con quello dei residenti – rende Limone il secondo paese più ricco d’Italia.
Per ognuno de 1.100 abitanti, infatti, il Comune gardesano porta a casa ben 1.404 euro. Il secondo valore assoluto più alto, dopo quello del trentino Corvara di Badia (1.360 abitanti, con un incasso pro capite di 1.448 euro). Mentre Positano, nono Comune in classifica, guadagna “soltanto” 614 euro per ogni abitante.
Attualmente, lo ricordiamo, la legge consente di applicare la tassa di soggiorno soltanto a capoluoghi, unioni di Comuni e Comuni turistici. Potenzialmente sono 5.730 i Comuni che avrebbero diritto ad applicarla, ma solo 1.268 lo fanno. Ma l’ipotesi al vaglio del governo è quello di estendere la possibilità a tutti i Comuni (Federalberghi Brescia ha già detto il suo no), alzando notevolmente il tetto massimo, che potrebbe arrivare a 25 euro a notte nelle strutture extralusso.
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