Il Tribunale di Brescia ha disposto la nomina di nuovi amministratori per otto società attive tra le province di Brescia e di Mantova nei settori dell’agricoltura, dell’ippica, delle cave, del turismo e della ristorazione.
Il provvedimento fa seguito alle indagini della Dia (Direzione investigativa antimafia), coordinate dalla procura di Catanzaro. Le società, infatti, sono sospettate di aver strettissimi rapporti economici con esponenti di spicco della criminalità organizzata (‘Ndrangheta) per cui avrebbero anche condotto ache operazioni di riciclaggio di denaro.
Stando a quanto ricostruito, il volume d’affari complessivo sarebbe stato di circa 15 milioni di euro. E a tirare le fila del “gruppo” ci sarebbe un imprenditore veronese – ora ai domiciliari – che risiede nel Mantovano dal 2023 e che avrebbe interessi economici anche in un noto complesso ricettivo di una nota località turistica.
Per le otto società i giudici hanno disposto l’applicazione della misura preventiva non ablativa dell’amministrazione giudiziaria prevista dall’art.34 del Codice Antimafia, con la nomina di un collegio di amministratori indipendenti che resteranno in carica per un periodo massimo di due anni.