Tirano un primo respiro di sollievo i 25 lavoratori del Salumificio Aliprandi di Gussago che da marzo non percepiscono lo stipendio e che rischiavano seriamente di perdere il posto di lavoro a causa delle difficoltà dell’azienda.
L’impresa, fondata nel 1940, era arrivata qualche anno fa a superare i 70 milioni di euro di fatturato, ma l’uscita di scena dal mercato italiano del gruppo Auchan (con cui Aliprandi aveva importanti accordi) aveva portato a una forte riduzione dei ricavi (29 milioni nel 2021). A quel punto era seguito un piano di ristrutturazione aziendale, con i fatturati che sono tornati a crescere (35 milioni nel 2022). Ma la situazione resta complicata.
La buona notizia, comunicata da una nota della Cisl, è che “dopo mesi di difficoltà economiche e organizzative che hanno investito il Salumificio Aliprandi, è stata esperita la procedura per l’affitto dell’attività di produzione e di lavorazione carni alla società Indal di Montichiari. Quindi, i 25 dipendenti rimasti in organico (dieci si sono dimessi volontariamente) inizieranno a lavorare per l’azienda di Montichiari, con passaggio al Contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Industria Alimentare quale condizione di miglior favore”.
Resta però aperta la questione degli stipendi e – ricorda la Cisl – “la pratica non potrà dirsi conclusa fino a quando a tutti i 35 dipendenti coinvolti non saranno garantiti gli stipendi arretrati”. Ma su questo fronte l’azienda avrebbe garantito una soluzione a giorni.