I Carabinieri della Compagnia di Peschiera del Garda, con il supporto dei militari delle Compagnie Carabinieri di Misilmeri (Palermo) e Brescia, hanno eseguito martedì (23 luglio) un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall Gip del Tribunale di Verona, nei confronti di cinque uomini, di età compresa fra i 20 e i 72 anni, residenti in Sicilia e nel Bresciano. Un provvedimento che segue quello eseguito dagli stessi militari lo scorso 8 aprile.
I cinque sono sono accusati di aver partecipato – uno in veste di ideatore e organizzatore – alla rapina aggravata e in concorso avvenuta lo scorso 29 maggio 2023 in una villa di Castelnuovo del Garda (Verona) ai danni di due anziani che, nella circostanza, erano stati immobilizzati e imbavagliati.
Nello specifico due rapinatori, fingendosi militari della Guardia di Finanza (indossando una pettorina con la scritta “Guardia di Finanza” e una placca distintiva al collo) avevano simulato un controllo di polizia nella villa delle due vittime. Quest’ultime, quindi, avevano consentito l’ingresso ai malviventi.
I rapinatori, tre dei quali con un passamontagna, avevano immobilizzato i coniugi sul divano con delle fascette da elettricista e – piantonandoli con la minaccia di una pistola semiautomatica ed un taser – si erano impossessati della somma di 500 euro in contanti, di una carabina e di una collanina d’oro strappata dal collo di uno dei coniugi. Successivamente, prima di darsi alla fuga, i rapinatori avevano imbavagliato le vittime rinchiudendole all’interno del bagno dello scantinato.
Le indagini erano partite subito e – anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza – i Carabinieri hanno presto rintracciato i presunti autori del colpo.
“Un importante, quanto concreto contributo alle indagini – informa una nota – è stato acquisito grazie agli accertamenti dattiloscopici susseguenti al sopralluogo, eseguito dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verona, attraverso i quali si giungeva all’identificazione di uno degli indagati”.
La banda era composta da almeno sei soggetti, di cui quattro finiti nei carceri di Palermo e Brescia. Nel corso della perquisizione compiuta carico di uno degli indagati, il 72enne residente nella provincia di Brescia, “sono state inoltre rinvenute e sequestrate diverse armi da fuoco (pistole e fucili), munizionamento e silenziatori artigianali, provento di altrettanti furti compiuti nelle province di Verona, Brescia e Bolzano. Peraltro, due dei fucili sequestrati sono risultati modificati in fucili a canne mozze, al fine di aumentarne la potenzialità offensiva”.