Brescia dice si all’iscrizione anagrafica dei figli di coppie omogenitoriali femminili nati dopo il ricorso alla procreazione assistita all’estero. A deciderlo è stata la Corte d’Appello di Brescia, che ha preso così una decisione opposta a quella dei colleghi di Milano, che avevano invece escluso la madre intenzionale (quella che non ha partorito) dalla registrazione.
Per Milano non esistono norme esplicite che consentano questa pratica. Per la leonessa proprio questa colpevole assenza – nonostante le sollecitazioni arrivate dalla Corte Costituzionale nel 2021 – giustificherebbe “una interpretazione evolutiva guidata dalla applicazione di principi costituzionali e sovranazionali”, anche perché il minore va tutelato anche da eventuali situazioni di urgenza (come la morte del genitore biologico).
I giudici bresciani hanno respinto un reclamo del Ministero dell’Interno, che chiedeva di cancellare la registrazione anagrafica per una madre intenzionale, ammessa dal tribunale nel 2023.
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