Un 28enne originario di Gavardo, Samir Bougana, è finito nuovamente a processo con l’accusa di aver torturato un 14enne per convincerlo a combattere per l’Isis.
L’uomo, va detto, era già stato condannato in via definitiva a 4 anni per aver partecipato a un’associazione con finalità terroristica. Secondo la ricostruzione dell’accusa, infatti, si era arruolato nell’Isis nel 2013 e – dopo l’addestramento in Turchia – si era recato a Raqqa per combattere come foreign fighter. Qui, nel 2014, avrebbe anche torturato diverse persone, tra cui il giovane che ora lo accusa.
Nel 2019 la presunta vittima – un curdo di origini siriane catturato dagli islamisti mentre tentava di fuggire dal Paese – lo aveva riconosciuto in una foto come colui che in Siria lo aveva ripetutamente torturato, arrivando a legarlo a una sedia metallica collegata alla corrente elettrica e infliggendogli potenti scosse perché si arruolasse con i terroristi. Lo stesso anno era scattato l’arresto di Bougana in Siria.
Poi la segnalazione era arrivata a Brescia, che aveva disposto per il 28enne la nuova custodia in carcere con l’accusa di aver inflitto “reiteratamente acute sofferenze fisiche a persone private della libertà personale, quindi in stato di minorata difesa”. Ieri si è tenuta la prima udienza del processo, che il presunto terrorista ha seguito in video dal carcere di Sassari. La prossima udienza si terrà il 19 dicembre. Bougana ha negato ogni addebito, negando le torture e di aver mai conosciuto il giovane.