▼ Ghedi (e non solo), prove di guerra atomica nei cieli bresciani
Il clima mondiale è sempre più caldo. La guerra in Ucraina è una spada di Damocle sul mondo, così come le recenti vicende israelo-palestinesi. Con in mezzo stati “canaglia” dotati di atomica (o quasi) come Corea del Nord e Iran. E la Cina – tentata da invadere Taiwan – in posizione sempre più lontana dall’Occidente su tutto.
In questo quadro la Nato sta “allenando” le proprie difese. Ed è in tale contesto che va inserita l’esercitazione che coinvolgerà la base militare di Ghedi – insieme a quelle di Aviano, Amendola, Gioia del Colle e Trapani – da oggi (16 ottobre 2023) fino al 26 ottobre. Con l’arrivo dei cacciabombardieri B-52 direttamente dagli States e l’impiego di droni militari.
Durante l’operazione “Steadfast Noon” (Mezzogiorno costante), infatti, si leveranno in cielo i caccia militari (i Tornado e gli F35) e l’obiettivo è chiaro fin dal nome: il mezzogiorno, infatti, è l’orario dell’orologio più distante dalla mezzanotte atomica sull’orologio dell’Apocalisse. Insomma: si tengono pronte le armi nucleari in vista del peggio, o meglio, per allontanare il peggio.
L’esercitazione Nato, va detto, on è una novità, va detto, perché viene rinnovata ogni anno, ma stavolta il contesto è mutato e l’Italia – fatto anomalo – si presta a fare da scenario per la seconda volta nell’arco di un triennio (il precedente era stato nel 2021).
Con il programma è stato ovviamente definita anche una vasta area con divieto o limitazioni di volo. Per il Bresciano le restrizioni riguardano la zona di Ghedi e il Garda. Ma in tutta Italia la fascia di sicurezza sarà ampia (dal Friuli all’Adriatico, dal Tirreno a parre del mediterraneo).