Il vescovo Tremolada dopo la malattia: ora sto bene
È passato un anno da quando il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada annunciò la sua malattia e la necessità di assentarsi dalla diocesi per effettuare il trapianto di midollo. Fu una notizia scioccante per la comunità cristiana e per tutta la città, che da subito si strinsero per esprimere vicinanza al vescovo.
Ora, in occasione delle celebrazioni per il Corpus Domini che prevedono una processione eucaristica per le vie della città, il padre della Chiesa bresciana ha detto: “A distanza di un anno sono qui con voi a ringraziare la Provvidenza di Dio per l’esito positivo dell’intervento stesso e del decorso successivo. Vorrei anche esprimere nuovamente a voi la mia gratitudine, per la vicinanza e l’affetto con il quale mi avete accompagnato. Vi assicuro che è stato per me motivo di profonda consolazione.”
“Come è tradizione – ha aggiunto Tremolada – vorrei offrire anche quest’anno un breve pensiero alla città, con semplicità. La solennità del Corpus Domini ha infatti questa specifica caratteristica, quella della processione: si forma un corteo e ci si mette in cammino, accompagnando per le strade il Corpo santo del Signore. Il cammino è da sempre una bella metafora della vita, non soltanto a livello personale ma anche sociale. Vorrei fermare la mia attenzione proprio su questo punto.”
Il vescovo ha quindi parlato di cosa significhi per una città, per la nostra città di Brescia, “essere una città in cammino”. “Una città in cammino è anzitutto una città che non è ferma, che metaforicamente si muove e che lo fa al passo con i tempi. È una comunità che si mantiene aggiornata, all’altezza del momento, che ama la cultura e la ricerca. Una città che cammina è, in secondo luogo, una città che procede idealmente nella stessa direzione. Una città in cammino è, in terzo luogo, una città in cui ci si ascolta e ci si parla. Una città in cammino, è poi una città solidale e fraterna.”