Ennesima, dolorosa, conta all’interno del Pd bresciano. E stavolta a spuntarla – per un solo voto di differenza – è stato l’aclista Roberto Rossini, che ha battuto l’uscente Roberto Cammarata. Sarà lui il nuovo presidente del Consiglio comunale di Brescia, ovviamente se i consiglieri di maggioranza (a scrutinio segreto) gli confermeranno il sostegno nella seduta d’insediamento, fissata per domani.
Una scelta non facile, che conferma il clima di tensioni interne al partito e (al di là del merito delle decisioni) ne conferma l’incapacità di fare sintesi politica. La prima votazione, infatti, è finita in perfetta parità (cinque voti contro cinque, con un astenuto), ma nella seconda l’indeciso ha scelto l’ex presidente nazionale delle Acli, risultando decisivo. Al termine dell’ennesima conta interna, dunque, Cammarata (tra gli sponsor di Manzoni nella contesa con Muchetti per il ruolo di vice) è rimasto clamorosamente escluso da ogni incarico di rilievo. Ed è difficile immaginare che la “svolta” non abbia ripercussioni sulle dinamiche interne ai dem.
Contestualmente gli eletti Pd in Loggia hanno indicato come capogruppo il 35enne Roberto Omodei, che era appoggiato da Rossini e ha ottenuto consenso unanime dopo che Andrea Curcio (sostenuto da Cammarata) ha ritirato la propria candidatura.
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