▇▇▇ Brescia C…iaone: questa retrocessione è meritata

Ora resta da capire cosa ne sarà della società. Massimo Cellino venderà subito, dismetterà vendendo tutti i migliori o cercherà di ricreare valore, tentando di centrare una difficilissima promozione?

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Fumogeni interrompono la partita Brescia-Crotone, foto da lettori

Ciao-ciao. E’ finita come doveva finire. Il Brescia Calcio, al termine di una stagione tutta da dimenticare, è stato retrocesso in serie C dopo 38 anni e, dunque, a rappresentare la leonessa nel campionato cadetto rimarrà soltanto una squadra: la Feralpi Salò di Giuseppe Pasini, che – come noto – dalle rondinelle si è sempre tenuto ben lontano.

Ieri sera, al termine di una rocambolesca partita, il Brescia ha pareggiato per 1 a 1 contro il Crotone, ma l’imperativo per restare in B era vincere. Un incontro rocambolesco, in cui le rondinelle hanno tenuto accesa la speranza fino ai minuti di recupero, quando è arrivata la rete beffa degli ospiti.

Ma la retrocessione è meritata a fronte di una stagione fallimentare: troppi allenatori cambiati, troppe sconfitte indecorose, troppe vicende extra-calcistiche che hanno condizionato il rendimento squadra. Il tutto sotto la regia di un presidente che con la leonessa non è mai riuscito a trovare l’intesa.

Ora resta da capire cosa ne sarà della società. Massimo Cellino venderà subito, dismetterà vendendo tutti i migliori o cercherà di ricreare valore, tentando di centrare una difficilissima promozione?

LA CRONACA

Nel primo tempo si è visto ben poco, a parte un’occasione di Listkowski al 19. Ma nella ripresa il copione cambia: al 29esimo, infatti, Rodriguez libera sul secondo palo Bisoli, che trafigge il portiere. I calabresi fanno poco e il match si avvia stancamente verso i tempi supplementari, ma al 95′ arriva la rete beffa, con Meroni che devia in rete di testa una punizione.

A quel punto le rondinelle provano la rimonta disperata. Ma allo stadio – per una volta pieno, con oltre 16mila tifosi – si scatena il caos. La Curva Nord inizia a lanciare fumogeni in campo e alcuni lo invadono, costringendo le forze dell’ordine a fare cordone e le squadre a rifugiarsi negli spogliatoi. L’attesa dura 28 minuti, poi l’arbitro è obbligato a dichiarare terminato l’incontro.

I DISORDINI

Dopo il match si è scatenato il caos. Karacic e Rigione hanno sfiorato la rissa. Mentre i tifosi hanno iniziato a intonare cori di ogni genere contro Cellino e sono iniziati i tafferugli, il cui bilancio è di almeno tre persone ferite, tra cui uno steward portqto in ospedale in codice giallo per la violenza di uno pseudo-tifoso.

Inoltre, fuori dallo stadio, l’auto di Huard è finita in fiamme, forse a causa di un fumogeno. E la Polizia è stata bersagliata con sassi e fumogeni da parte di alcuni ultrà (ma sarebbe meglio dire idioti). Gli agenti hanno risposto con fumogeni e cariche. Mentre giocatori, familiari e giornalisti venivano scortati per garantirne l’incolumità. Uno spettacolo indecoroso, che fa dire: la serie C è davvero meritata.

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