L’obiettivo è che Brescia abbia una nuova giunta entro il 31 maggio. Poi, trovata la quadra, sarà convocato il consiglio, che dovrà insediarsi entro venerdì 9 giugno e sarà presieduto dal consigliere più votato (non Valter Muchetti, certo della nomina ad assessore).
Ma i colloqui con i partiti della coalizione per formare la squadra sono appena iniziati (stasera toccherà al Pd). E restano da sciogliere ancora molti dubbi.
Al momento appare quasi certo che Castelletti terrà per sé la delega alla Cultura, per proseguire il lavoro fatto nell’ultimo decennio. Inoltre, salvo sorprese, nominerà due tecnici (uno all’Urbanistica, l’altro forse al Bilancio).
Da gestire, in particolare, ci sono gli appetiti del Pd, che vorrebbe cinque assessori più la presidenza del Consiglio comunale (i nomi in corsa sono Federico Manzoni, Valter Muchetti, Camilla Bianchi, Anna Frattini, Roberto Cammarata e Roberto Rossini). Ma difficilmente potrà essere accontentato.
Per Al lavoro con Brescia è quasi scontato il ritorno in giunta di Marco Fenaroli, che avrà nuovamente la delega ai Servizi sociali. Mentre il Terzo polo, pur avendo eletto due uomini (Francesco Tomasini e Luca Pomarici), potrebbe essere chiamato a indicare una donna. A secco, invece, potrebbe rimanere Brescia Attiva, che vorrebbe Giovanni Mori all’Ambiente. Di certo non ci sono chance di ingresso in giunta per la civica Brescia capitale, che pure aveva centrato un consigliere.