▼ Insospettabili lavoratori di giorno, assaltatori di bancomat la notte: arrestati

Due uomini, un 46enne ed un 49enne residenti nella provincia di Brescia, pluripregiudicati, sono stati arrestati mattina dai Carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese, al termine di un lavoro complesso d'indagine

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Assalto ai bancomat, foto da Carabinieri

Due uomini, un 46enne ed un 49enne residenti nella provincia di Brescia, pluripregiudicati, sono stati arrestati mattina dai Carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese, al termine di un lavoro complesso d’indagine.

I malviventi, secondo quanto ricostruito, avevano sfondato le vetrate della filiale della Banca Popolare di Verona a San Pietro in Cariano (Verona) utilizzando un escavatore rubato poco prima, con il quale – per portare via il bancomat –  avevano danneggiato un palo dell’illuminazione pubblica e le tre auto parcheggiate davanti all’istituto di credito la notte del 6 agosto scorso. Quindi si erano ripetuti a Sant’Ambrogio di Valpolicella il 13 novembre quando, in piena notte,  con una ruspa trafugata a Dolcè avevano sradicato il bancomat della BPM di Domegliara, poi ritrovato a Gavardo (Bs) due giorni dop

Le indagini hanno permesso di scoprire che i due approfittavano dell’attività (lecita) che svolgevano alle dipendenze di una azienda del settore terziario della sponda bresciana del lago di Garda, per la quale dovevano spostarsi frequentemente nelle province di Verona, Trento e Mantova. Le trasferte di lavoro, dunque, diventavano sopralluoghi per i colpi.

I militari, in particolare, hanno ricostruito che i due furgoni cassonati muniti di braccio meccanico usati per asportare i bancomat, entrambi rinvenuti dai Carabinieri di Gavardo, era stati asportati in Provincia di Trento qualche giorno prima dei due colpi e poi nascosti in prossimità degli istituti bancari, mentre le due ruspe servite per sfondare le vetrate e sradicare le casse automatiche dai muri erano state rubate solo pochi minuti prima di entrare in azione da altrettanti cantieri di Volargne di Dolcè (Vr), zona vicina ai due obiettivi prescelti, limitando così il rischio di dover percorrere troppa strada col mezzo rubato.

All’identificazione dei due, i Carabinieri sono giunti analizzando ore e ore di riprese dei sistemi di videosorveglianza dei comuni della Valpolicella, individuando la vettura “pulita” che accompagnava i mezzi rubati quando venivano posizionati prima delle azioni. I successivi servizi di osservazione e pedinamento e la conseguente analisi dei tabulati telefonici delle utenze in uso ai sospettati ha consentito quindi ai militari di raccogliere “elementi incontrovertibili della loro presenza sui luoghi del delitto”.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Verona, Maria Diletta Schiaffino, ha quindi inoltrato al Gip la richiesta di misura cautelare e quest’ultima (Carola Musio) ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, “unica misura ritenuta in grado di contenere la pericolosità dei due pregiudicati, macchiatisi in passato di gravi reati”. I due sono stati arrestati all’uscita della s.r. 450 ad Affi mentre, a bordo del mezzo “pulito”, stavano compiendo una delle loro escursioni sulla sponda orientale del Garda.


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