▼ Elezioni Brescia, Castelletti: i bresciani vivono meglio e chiedono continuità | L’INTERVISTA

Rolfi? "Chi ha sempre votato contro innovazione e progresso non può improvvisamente diventarne il paladino. Chi ha più volte chiesto di tagliare il bilancio sociale del Comune non può proporsi come il difensore delle famiglie, degli anziani e dei bambini"

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Laura Castelletti, foto da ufficio stampa

Laura Castelletti – portabandiera del centrosinistra alle comunali del 14 e 15 maggio – si presenta a queste elezioni come vicesindaco uscente (oltre che reggente, dopo l’elezione di Del Bono in consiglio regionale) e punta a confermare, anche in termini di consenso, l’esperienza dell’amministrazione guidata da Emilio Del Bono. I sondaggi, al momento, sembrano darle ragione, collocandola nel solco della continuità amministrativa degli ultimi decenni (eccezion fatta per l’esperienza Paroli). Ma di mezzo c’è il voto e la sfida con Rolfi non è comunque scontata.

L’abbiamo intervistata. (nota: a tutti i candidati abbiamo inviato le domande chiedendo di rispondere in forma scritta).

DOMANDA – Lei, prima donna nella storia del centrosinistra bresciano, raccoglie il testimone di Del Bono, sul cui operato il giudizio dei bresciani appare in prevalenza positivo. Quali elementi di cambiamento e innovazione ci sono nella sua proposta rispetto a quanto fatto nell’ultimo decennio in Loggia?
RISPOSTa – Gli ultimi dieci anni di governo della coalizione di centro-sinistra hanno migliorato la qualità della vita dei bresciani e delle bresciane, non lo dico io ma lo affermano (fonte sondaggio IPSOS) le mie concittadine e i miei concittadini. Sono loro a chiedere continuità, io la garantirò portando le mie specificità e la mia sensibilità. Sappiamo che ci aspettano tante sfide, dovremo imprimere un’accelerazione su alcuni temi, come l’ambiente, la transizione climatica e la salute, che sono fondamentali se vogliamo migliorare la qualità della vita dei cittadini e, da laboratorio di città europea, diventare un modello.

D – Come giudica la proposta di Rolfi e del centrodestra? La preoccupa?
R – Credo sia una proposta che non solo rallenta la crescita e lo sviluppo della città, ma che ci riporta indietro nel tempo. Chi ha sempre votato contro innovazione e progresso non può improvvisamente diventarne il paladino. Chi ha più volte chiesto di tagliare il bilancio sociale del Comune non può proporsi come il difensore delle famiglie, degli anziani e dei bambini. Il centrodestra si è opposto alla metropolitana e oggi è contrario al tram, si è espresso contro l’apertura di nuovi alberghi  – e oggi sono innegabili gli investimenti attratti per il turismo con Capitale Italiana della Cultura – contro lo stop al consumo di suolo, contro le riqualificazioni delle vie cittadine, contro il Pums, che ha delineato le principali prospettive sulla mobilità cittadina, contro l’istituzione dei Consigli di Quartiere. L’elenco è lungo e potrebbe andare avanti, il punto è che la visione del centrodestra cittadino appare inesistente, costellata da no, più che da idee.

D – Quali sono i tre temi (tre e solo tre) cardine su cui si giocano questa campagna elettorale e il futuro di Brescia?
R –
La Transizione climatica. Vogliamo: candidarci a Capitale verde europea, e lavoreremo per arrivare agli standard richiesti; piantare, entro il 2030, 200mila alberi, uno per ciascun residente della città, con l’obiettivo di migliorare la salute, aumentare la biodiversità, aumentare la dimensione delle superfici permeabili; vogliamo perseguire l’obiettivo di ridurre del 50% le emissioni di co2 entro il 2030. Brescia è una città longeva: vogliamo istituire un’anagrafe della fragilità per monitorare e non lasciare soli gli anziani, aumentare il numero delle Case famiglia (1 in ogni quartiere), proporre la badante di condominio. Il problema casa: 1.000 alloggi a canone concordato in cinque anni e l’estensione del portierato civico negli edifici di edilizia pubblica popolare.

D – Tema ambiente: (anche da parti del centrosinistra) vi si accusa di non aver fatto abbastanza nell’ultimo decennio. Che risponde?
R – Chi lo afferma sa di mentire. Noi abbiamo bonificato 10 parchi pubblici e giardini scolastici, il campo di atletica Calvesi, abbiamo pianificato 110 milioni di investimenti per le bonifiche, instradando anche io difficile percorso che porterà al recupero del sito Caffaro. Nessuno, prima di noi, aveva fatto qualcosa rispetto a questo tema, il centrodestra in cinque anni non è stato capace di mettere in campo una sola azione concreta. Abbiamo anche riconvertito la centrale a carbone di Lamarmora e Mompiano, abbiamo connesso le acciaierie al teleriscaldamento, abbiamo avviato la forestazione nelle aree pubbliche lungo la tangenziale Sud, abbiamo azzerato il consumo di suolo (anzi l’Ispra ha certificato che nel 2020 abbiamo addirittura “risparmiato” 5,5 ettari,) abbiamo lanciato il progetto “Un filo naturale” per favorire la transizione climatica e abbiamo realizzato l’efficientamento energetico delle scuole.

D – La sicurezza è oggi un problema per Brescia? Chi deve gestirlo?
R – I reati sono in calo, come affermano i numeri del Ministero degli Interni, e questo è un dato oggettivo, non discutibile. Ci sono sicuramente alcune aree che richiedono particolare attenzione per complessità e frequentazioni, esiste poi una insicurezza percepita. A questa insicurezza serve dare risposte perché tutti devono sentirsi a proprio agio e protetti nella loro città. Abbiamo chiesto più personale per la Polizia di Stato (l’anno di Capitale Cultura con la straordinaria presenza di turisti non deve essere sottovalutato), abbiamo investito per avere un maggiore presidio territoriale (assumeremo 50 agenti in più della Polizia Municipale, da impiegare sul territorio) e lavoreremo per una sicurezza partecipata, coinvolgendo i consigli di quartiere per condividere azioni di prevenzione e interventi dove sono necessari.

D – La partita si giocherà anche indecisi e moderati, l’elettorato cattolico potrebbe essere decisivo. Per quale motivo dovrebbero scegliere lei e non Rolfi?
R – Perché l’elettorato ha già sostenuto la visione della Giunta Del Bono e della sua coalizione, io intendo proseguire nel solco e in continuità. Continuità vuol anche dire mantenere buone relazioni e condividere le scelte che riguardano la comunità con la Diocesi, le scuole, gli ospedali, gli oratori e le tante associazioni d’ispirazione cattolica. Le istituzioni sono laiche, ma devono dialogare e rappresentare tutte le sensibilità della città.

D – In un eventuale ballottaggio contro Rolfi cercherà l’accordo con le altre due coalizioni in campo (Maddalena e M5S)?
R – Mi sembra naturale avviare un confronto con le altre forze in campo, stringere accordi sarà invece una scelta che dovrà essere eventualmente condivisa con tutta la coalizione.

D – Un suo pregio e un difetto che cercherà di migliorare se diventerà sindaco?R –
Un pregio: mi piace il gioco di squadra e so coinvolgere le persone nelle scelte, se sarò eletta sindaco sarà ancora più necessario farlo per far crescere ulteriormente la città. Un difetto: a fine giornata lascio la scrivania sommersa di appunti e fogli e regolarmente mi sento in colpa con chi dopo ha il compito di riordinare l’ufficio… Prometto che proverò a migliorare!

LE INTERVISTE GIA’ PUBBLICATE

INTERVISTA AD ALESSANDRO LUCA’

INTERVISTA AD ALESSANDRO MACCABELLI

INTERVISTA A FABIO ROLFI

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