Su parte del territorio montano pisognese – scrive in un comunicato Dario Balotta del circolo di Legambiente Basso Sebino – è in atto un consistente taglio di boschi comunali da parte del Consorzio Forestale del Sebino Bresciano. Con il pretesto di poter transitare su una strada agro silvo pastorale sono state tagliati alberi ed estirpate le ceppaie, il tutto è stato coperto da materiale di riporto, altri abbandonati a bordo strada.
Risulta così possibile ampliare inutilmente i sentieri, predisponendo delle “mega strade nel bosco”. Ciò implica – prosegue l’ambientalista nel comunicato – danni ingenti al bosco e alla sua biodiversità, una rumorosità diffusa in luoghi ameni, la possibilità di transito, spesso abusivo, a fuoristrada, Suv, moto ecc., recando danni irreparabili alla fauna e alla flora.
Per consentire l’accesso nel bosco agli addetti ai tagli, si permettono ferite ambientali, mancanza di ripristino dello stato primitivo dei luoghi causando il dissesto idrogeologico, ecc. L’Amministrazione Comunale – sottolinea ancora Balotta – dovrebbe assicurarsi che questi interventi venissero svolti con professionalità ed esperienza. Non è al solo ricavo economico a cui bisogna pensare ma al futuro di queste aree attraverso il ripristino delle aree e dei percorsi danneggiati. Certamente la ripiantumazione delle aree soggette a taglio che ne è seguita (pare fatta solo da volontari) risulta poco efficace e certamente inadeguata. Infine – conclude l’esponente di Legambiente – si chiede che le risorse introitate dalla vendita della legna da parte del Consorzio Forestale vengano utilizzate per la tutela dell’habitat del bosco ferito da questo pesante e assurdo intervento.