Vandali all’oratorio di Toscolano: bar devastato
“, . Sono questi i nostri sentimenti di fronte a un gesto tanto cattivo quanto inutile”: sono state affidate ai social le parole di sconforto conseguenti al raid vandalico compiuto nella notte tra mercoledì 26 e giovedì 27 aprile da ignoti ai danni del bar dell’oratorio dell’Unità pastorale San Francesco d’Assisi a Toscolano Maderno, sul lago di Garda. A manifestare “tristezza, delusione e preoccupazione” per quanto accaduto don Daniel Pedretti e i volontari che gestiscono la struttura e che si sono trovati davanti una scena di devastazione. I vandali hanno messo a soqquadro i locali del bar, spaccando vetrine e arredi, distruggendo mobili e tv e sparpagliando ovunque confezioni di dolci e caramelle.
L’episodio, ampiamente documentato con immagini su Facebook, è stato segnalato alle forze dell’ordine.
Di seguito il testo integrale del messaggio scritto da Don Daniel on line:
“, . Sono questi i nostri sentimenti di fronte a un gesto tanto cattivo quanto inutile.
TRISTEZZA perché è stato danneggiato un bene della comunità, a disposizione di tutti e questo ne impedisce per un po’ l’uso ai bambini, ragazzi e genitori.
Tristezza perché non è stato rubato qualcosa ma sono stati sprecati e buttati cibo e bevande, forse non prodotti base per la vita, ma destinati a un momento di piccola felicità dei più piccoli.
Tristezza dei volontari che danno tanto tanto tempo, lavoro e denaro per cercare di tenere aperto e in ordine un ambiente a disposizione degli altri e che si sentono colpiti e offesi senza motivo.
DELUSIONE perché, onestamente, non ci sembra di esserci meritati una cosa simile. Si potrebbe fare di più? Certo. Si potrebbe fare meglio? Sempre. Ma è davvero tanto difficile mantenere alto il morale e il desiderio di far di più, coi ritmi e le fatiche di questo mondo, quando si apre la porta di un luogo tanto amato e si trova questo.
Cerchiamo, per fede in Cristo, di continuare a lavorare e lo faremo sicuramente, ma… quanta fatica!
PREOCCUPAZIONE per chi ha fatto questo, ipotizziamo giovani, evidentemente le prime vittime di società, comunità e famiglia che non sanno dare la giusta attenzione, non riescono ad educare e a intercettare un bisogno.
Abbiamo soprasseduto a molti altri episodi, abbiamo cercato altre vie, ma questa volta la giustizia e il bisogno di tutelare i beni della comunità ci ha obbligato a denunciare alle autorità quanto accaduto.
Non c’è rabbia, almeno per ora. Troppo grandi la tristezza e la delusione.
Conseguenze? Oltre a tener chiuso un sabato e domenica per poter sistemare riapriremo normalmente, andando avanti.
Resta l’iter della giustizia avviato e che vedremo dove porta.
Ai responsabili, se mai dovessero leggere queste righe, diciamo: non ce l’abbiamo con voi. Sì ci avete ferito e tanto. Ed è difficile dimenticare. Eppure la fede in Dio Misericordioso ci spinge ad avervi già perdonato in fondo al cuore. Se volete dialogare ci siamo. Se volete costruire qualcosa invece che distruggere ci siamo.
Però non ci lasceremo maltrattare ingiustamente tacendo. Non più.
Don Daniel e i volontari.”