▼ Elezioni Brescia, Bonardi (Fi): le sfide da affrontare? Povertà, anziani, turismo e commercio | L’INTERVISTA

L'eventuale giunta Rolfi? "Io sono a disposizione ma oggi mi preoccupo solo ad impegnarmi per riuscire ad essere eletto in Consiglio Comunale, tutto il resto poi si vedrà"

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Flavio Bonardi, foto da Colli dei Longobardi

Flavio Bonardi è nato a Brescia 46 anni fa. Sposato con Sara è padre di una bambina di 12 anni, Alessia Benedetta. E’ stato vicepresidente della IX Circoscrizione dal 2003 al 2008 e presidente della Circoscrizione Centro dal 2008 al 2013. Vice Coordinatore cittadino di Forza Italia dal 2018 al 2022.

Consigliere della Fondazione Casa di Industria Onlus dal 2015 al 2018 è stato nel Consiglio direttivo del Csv (Centro Servizi per il Volontariato di Brescia) dal 2015 al 2020, dal 2020 è presidente di Colli dei Longobardi Strada del Vino e dei Sapori e dal 2021 è responsabile Nazionale della Formazione Professionale per l’AGeSC. Oggi candidato con Forza Italia alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio in città.

L’abbiamo intervistato.

DOMANDA – Perché ha deciso di candidarsi?
RISPOSTA – Perché vorrei impegnarmi nella realizzazione di un progetto politico fondato sui principi di un’onesta amministrazione della cosa pubblica, proponendo strategie risolutive dei problemi dei cittadini che pongano al centro la persona. Vorrei mettere a disposizione le mie competenze per costruire una città che dedichi attenzione alla famiglia, alla cultura, ai giovani, agli anziani, al mondo del commercio e dell’artigianato, alle nuove povertà e, non per ultimo, all’ambiente.

D- La povertà è un tema molto attuale anche nella benestante Brescia. Come fronteggiarla?
R – Non posso promettere il “reddito di brescianità” a nessuno (sorride, ndr). Bisogna essere seri e concreti, quello che possiamo e dobbiamo fare è consentire a tutti i nostri concittadini di avere le stesse opportunità. Certamente il tema dell’edilizia popolare andrà affrontato attraverso una maggiore interazione con Aler, che ritengo essere un punto di riferimento importante e soprattutto capace. Ritengo inoltre fondamentale creare un tavolo di lavoro con Aler e Congrega della Carità Apostolica, per comprendere in modo deciso la direzione da intraprendere insieme, con un coinvolgimento serio e partecipe di realtà del territorio che, vista la lunga esperienza, hanno molto da insegnare.

D- Sul tema commercio e mondo artigiano, invece, che propone?
R – Non dobbiamo disperdere energie nella guerra ai centri commerciali, ma possiamo impegnarci perché il centro storico divenga il più grande “centro commerciale della città”. Ci vuole un serio Piano di marketing urbano; azioni concrete condivise con i commercianti e con le associazioni che li rappresentano. Penso al miglioramento dell’arredo urbano e all’implementazione dei parcheggi, per esempio. Sembra banale ma l’accessibilità è fondamentale per invogliare i cittadini a frequentare il Centro. Ci vuole un accordo serio, anche economico, con le associazioni di categoria dei commercianti e degli artigiani. Dobbiamo dare nuova linfa al sistema commercio/artigiano. Una figura importante, per me, è quella del “manager del commercio e dell’artigianato del centro storico”. Non dimentichiamo, ovviamente le zone periferiche, alle quali bisognerà porre attenzione con interventi economici mirati nell’ottica di una rivalutazione del territorio ma anche di un supporto al mantenimento delle attività imprenditoriali.

D – Lei ha quarantasei anni, ma ha fatto parte di una realtà come Casa di Industria Onlus. Il tema anziani è sempre all’ordine del giorno…
R – Questo è un tema a cui va certamente rivolta molta attenzione. Durante la mia presidenza in circoscrizione Centro avevo promosso e costituito un tavolo di lavoro con le Parrocchie e le Associazioni. Da qui ritengo si debba partire, con un pieno coinvolgimento di tutte le realtà che si occupano di anziani, non dimenticando il ruolo fondamentale delle Rsa. Maggiore deve essere l’investimento di risorse per consentire agli anziani di vivere dignitosamente, proponendo momenti di aggregazione, di incontro e ovviamente prevedendo interventi in campo sociale con sostegno ai più deboli e a quelli che vivono in condizioni di povertà.

D – Cultura e turismo, come noto, le stanno particolarmente a cuore. Cosa fare per Brescia in futuro?
R – Più cultura e più turismo, con una maggior attenzione alla valorizzazione culturale e turistica del nostro territorio cittadino, incoraggiando con continuità l’accesso al patrimonio culturale bresciano anche dopo “Bergamo-Brescia Capitale della Cultura”. Dobbiamo fare in modo di costruire un Piano della Cultura di Brescia in quanto rappresenta l’anima di Brescia ed è il terreno sul quale si giocano la nostra storia, la nostra identità, il nostro futuro. Si tratta, oggi, di una partita-chiave per la città, che è straordinariamente ricca di fermenti e sollecitazioni: un vero magma artistico e intellettuale, che poggia le basi su un vasto patrimonio, tanto materiale quanto immateriale. L’obiettivo del Piano della Cultura deve essere quello di tracciare il quadro di riferimento per le politiche culturali dei prossimi anni, stabilendo le priorità, condividendo un metodo, delineando obiettivi specifici da raggiungere, tempi e modalità di realizzazione, risorse finanziarie e modelli di gestione.

D – Da presidente della Circoscrizione Centro aveva avanzato proposte per il ritorno delle giovani coppie in città. E’ un tema ancora attuale?
R – Sì, ne sono sempre più convinto. Anni fa avevo proposto il prestito d’onore per le giovani coppie, perché una città può crescere solo se vissuta dalle famiglie nella quotidianità e quindi solo se abitata. A mio avviso il Comune di Brescia, grazie alle risorse economiche di cui dispone, può e deve incentivare le famiglie anche attraverso incentivi economici, a scegliere di vivere in città e non per forza in provincia per la paura di costi troppo elevati.

D- Se il centrodestra dovesse vincere, quale ruolo immagina per sé nella squadra di governo di Rolfi?
R – Mi sembra molto prematuro parlare oggi della futura giunta. Forza Italia avrà i suoi spazi all’interno del Governo della città, che comunque ad oggi non sono stati delineati. Io sono a disposizione ma oggi mi preoccupo solo ad impegnarmi per riuscire ad essere eletto in Consiglio Comunale, tutto il resto poi si vedrà.

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