Associazioni escluse dal 5×1000, Ghetti (Pd): sono molto arrabbiato

"Con una semplice deroga governativa si poteva sanare questo problema, ma chi ci governa a Roma nei fatti si è dimostrato lontano dal mondo della cultura, del volontariato, del sostegno agli ultimi, della cooperazione internazionale"

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Pietro Ghetti, foto da ufficio stampa

“Oggi sono molto arrabbiato: la notizia dell’esclusione dall’elenco del 5×1000 degli enti che non hanno ancora fatto la scelta di entrare nell’elenco degli enti del terzo settore’ penalizza tante realtà che si occupano di cultura, assistenza alle fragilità, cooperazione internazionale, formazione… E si tratta di una penalizzazione non di poco conto!”. A scriverlo è Pietro Ghetti, direttore di Banca Etica e candidato del Partito democratico alle elezioni del 14 e 15 maggio nella città di Brescia.

“La Riforma del Terzo Settore – sottolinea Ghetti –  presenta un iter particolarmente gravoso, non chiaro e che comporterà drastici cambiamenti: nel giro di qualche anno, tutte le realtà del terzo settore dovranno entrare in questo registro, ma è necessario dare tempo per poter adeguare la loro organizzazione al modello previsto dalla normativa. Si tratta quindi di un cantiere aperto per il quale una proroga non sarebbe stata ingiustificata!Eppure, il Governo che è in carica da ormai 6 mesi non è intervenuto, NON SI È FATTO CARICO del problema! Questi enti continuano a svolgere importanti attività sul territorio (e nel bresciano sono più di 200 gli esclusi) con insostituibili funzioni sociali, in grado anche di sollevare la spesa del settore sociale dell’apparato statale!! Ancora una volta si penalizzano le realtà locali e chi promuove la persona”.

“Lo ripeto – incalza l’esponente dem – con una semplice deroga governativa si poteva sanare questo problema, ma chi ci governa a Roma nei fatti si è dimostrato lontano dal mondo della cultura, del volontariato, del sostegno agli ultimi, della cooperazione internazionale. Sono amareggiato. So che non sono temi che toccano direttamente l’amministrazione comunale, ma non si può stare zitti. Le ricadute sulla comunità saranno significative. Avanti”.


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