Con una nota, Articolo Uno condanna le troppe provocazioni “neofasciste” di cui è oggetto Brescia nelle ultime settimane.
“Si sta assistendo, nella città della strage fascista – scrive il segretario Paolo Pagani – ad uno stillicidio di provocazioni di chiara matrice neofascista, ultima il vergognoso attacco a Don Fabio Corazzina (il riferimento è a un post su Facebook dell’associazione Brescia ai bresciani, ndr). Sono fenomeni da non sottovalutare e prendere sottogamba, perché non sono frutti isolati di pochi nostalgici. Hanno la loro origine nella postura assunta dalla estrema destra al governo che non vuole e non può fare i conti con il proprio passato”.
“Il fine – continua – è la neutralizzazione, nella memoria, del ventennio più nero della nostra storia. Lo scopo è minare le fondamenta della costituzione antifascista. Di fronte ad una sempre più evidente modestia nelle prove di governo, questa destra un giorno dopo l’altro lancia messaggi di conservazione e reazione. Conservazione del peggio di questo sistema economico, reazione per far tornare indietro la ruota della storia nel campo dei diritti civili e sociali. Finalmente le opposizioni in parlamento hanno assunto una posizione comune per richiamare, in occasione della giornata del 25 aprile, i governanti al loro dovere di difendere e diffondere i valori della resistenza, della costituzione e dell’antifascismo, fondativi della nuova Italia”.
“Anche a Brescia, da quelle parti – conclude Pagani – non si è elevata nessuna voce di critica. E non fosse che per questo alle prossime elezioni comunali in Loggia questa destra deve essere nuovamente sconfitta dai bresciani”.
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