🔴 Verdi, continua la battaglia dei ribelli: in 25 bocciano il commissariamento

Nel documento si elencano tutte le materie di dissenso rispetto all'operato dell'amministrazione Del Bono e si ribadisce come gli organismi commissariati fossero pienamente legittimati

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Salvatore Pasquale Fierro, doto d'archivio

“Un atto intimidatorio e illogico”. Continua, nei Verdi bresciani, la battaglia dei “ribelli” contro l’atto che ha portato al commissariamento di Salvatore Fierro, con il venir meno della sua candidatura a sindaco e la ripresa del dialogo con il centrosinistra.

A bocciare la decisione del nazionale – approvando la mozione di Dario Balotta – sono stati in 25, con 4 contrari. Almeno secondo il fronte pro-Fierro (“come metodo di votazione abbiamo usato l’adesione sulla chat… con i commissari d’accordo”). Perché secondo il commissario Devis Dori – così riporta Bresciaoggi – non si è tenuta alcuna votazione.

Nel documento, inoltre, si elencano tutte le materie di dissenso rispetto all’operato dell’amministrazione Del Bono e si ribadisce come gli organismi commissariati fossero pienamente legittimati.

IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO

Mozione presentata da Dario Balotta alla riunione di Europa verde con i commissari Favorevoli 25 Contrari 4.

Va precisato che la scelta di candidare fierro sindaco a Brescia è caduta sul co-portavoce su proposta dell’esecutivo e degli iscritti. I quali hanno ritenuto, proprio per il significato di queste elezioni di esprimere così al massimo livello politico il dissenso verso le scelte della giunta di csx degli ultimi 10 anni. Questa è anche la posizione dei giovani verdi di Brescia. Di conseguenza riteniamo il commissariamento dei portavoce bresciani un atto che riguarda tutti gli iscritti, compresi quelli a noi sconosciuti che si dice abbiano espresso parere contrario.

Il commissariamento è un atto intimidatorio, illogico, che danneggia la credibilità del partito a cui apparteniamo e che lede l’autonomia politica delle strutture locali. Da oltre due anni è al centro del dibattito della struttura provinciale bresciana il tema della scelta di correre da soli al primo turno alle elezioni comunali di Brescia. Questo confronto si è reso necessario perchè sulle politiche cittadine della Giunta di csx di Brescia (che comprende sinistra italiana) abbiamo sempre avuto pesanti perplessità in generale sul bilancio comunale ed in particolare sulla inadeguatezza delle politiche ambientali. Si è lasciato “marcire” il tema della bonifica della Caffaro. Deludente è stata la performance del trasporto pubblico urbano nonostante la presenza di una costosissima linea metropolitana che il permanere di un parcheggio da 500 posti auto sotto la piazza principale della città ha vanificato. Lo spopolamento dei negozi di vicinato a causa della politica commerciale che ha autorizzato il centro commereciale “Freccia Rossa” in città. La cattiva gestione di A2A tesa solo a massimizzare i profitti a prescindere da una politica di investimenti tecnologici tesi a ridurre l’impatto ambientale delle attività della Multiutility come l’erogazione di energia, la raccolta rifiuti con cassonetti in strada,l’incenerimento dei rifiuti provenienti da mezza italia e le tariffe del teleriscaldamento superiori a quelle del metano. Da un anno e mezzo la struttura regionale del partito è commissariata e in più la pandemia ha sconvolto le modalità organizzative del nostro partito.

Veniamo accusati di non aver tenuto l’assemblea pronvinciale, a questo proposito il Commissario regionale aldo guastafierro riferendosi a Brescia ha detto: “Per onore di verità devo dire che l’assemblea nel 2018 è stata regolarmente svolta e i verbali sono in possesso anche del sottoscritto. Pertanto la federazione provinciale di Brescia è stata legittimata e operativa fino alla scadenza naturale del 2021. Dal 2021 causa covid furono fatte scelte che tutti noi sappiamo. Inoltre nel 2020 con l’assemblea nazionale fu svolta l’assemblea provinciale per eleggere i delegati al congresso nazionale. A Brescia fu svolta regolarmente l’assemblea elettiva, per trasparenza“. Pertanto la struttura bresciana è stata legittimata sia nel formare la lista dei cadidati di pertinenza al Senato e alla Camera per le elezioni del settembre scorso per le recenti regionali senza nessuna obiezione. A questo punto ci chiediamo come si possa giustificare un commisssariamento che proprio al livello locale disconosce l’autonomia decisionale per la parteticipazione alla competizione elettorale. Nel verbale della riunione del 7 dicembre scorso dell’esecutivo, aperto agli iscritti, è intervenuto il componente della federazione nazionale, iscritto a Brescia, Dario Polini e nel verbale si legge: “Sia Dario Polini che Dario Balotta intervengono per descrivere quanto avvenuto nelle varie riunioni lombarde e criticare l’eccessiva invadenza delle scelte nazionali”. Infine chiedo che venga messo ai voti di questa riunione il mio intervento.

Dario Balotta


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