Elezioni Brescia, la proposta di Natali (Fdi): telecamere negli asili e nelle scuole dell’infanzia

“Il Comune non lo può imporre, certo, ma questo non significa che non si possa fare nulla"

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Gianpaolo Natali, foto da Fdi/Natali

“Telecamere nelle Rsa, negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, perché la sicurezza dei nostri anziani, dei nostri bambini e delle persone fragili non può essere negoziata con la privacy. Non ci si può nascondere dietro la privacy quando in gioco c’è la sicurezza delle persone fragili”. È la proposta di Gianpaolo Natali, presidente della Commissione Bilancio in Loggia ed esponente di Fratelli d’Italia, per le strutture del Comune di Brescia.

“Qui da tutelare ci sono solo bambini, anziani, disabili, persone che non si possono difendere. La legge -per ora- non ci consente di imporre l’obbligo a queste strutture ma è un obbligo invece, riunire al tavolo tutti gli attori per sensibilizzare e concertare l’installazione di telecamere all’interno di queste strutture”.

L’ESPERIENZA DI SANT’ANGELO DI LOMELLINA

“Il Comune non lo può imporre, certo, ma questo non significa che non si possa fare nulla.
Ad esempio – dice Natali – inserendo nei bandi di accreditamento una premialità, un punteggio maggiore o un riconoscimento economico maggiore alle strutture dotate di un sistema di videosorveglianza. Su questo, in questi anni, si è fatto troppo poco, se non addirittura nulla nascondendosi dietro al fatto che non c’è una legge che possa imporre l’obbligo. Cosa ha fatto il Comune di Brescia fino a oggi? – si chiede Natali che poi cita l’esperienza positiva del Comune di Sant’Angelo di Lomellina. “Il sindaco Matteo Grossi – dice Natali – è stato il primo in Italia a far installare nell’asilo del suo comune un sistema di sorveglianza coinvolgendo nel progetto genitori e operatori. Perchè non si può fare anche a Brescia?”.

“Le recenti apparecchiature consentono registrazioni criptate, disponibili solo ed esclusivamente alle forze dell’ordine, senza alcuna possibilità di manomissione, strumentalizzazione o utilizzo improprio. Gli strumenti, dunque, ci sono ma per sola e pura ideologia si continua ad ignorarli, si continua a non far niente, con il risultato che quando si interviene, solo a seguito di denunce, bambini e anziani sono già vittime per mesi di maltrattamenti, fisici o psicologici”.

DALLA REGIONE LOMBARDIA UN FONDO DI 10 MILIONI DI EURO

“Uno degli ostacoli maggiori all’installazione di impianti di videosorveglianza -sottolinea Natali- in passato era stato quello economico. Ma Regione Lombardia ha stanziato fino al 2024 fondi per ben 10 milioni di euro dedicati esclusivamente a finanziare le strutture che si dotano di questa tecnologia. Quindi sarebbe anche un investimento a costo zero”.

FDI LAVORA AD UNA LEGGE CHE IMPONGA L’OBBLIGO

“Da anni – prosegue Natali – giacciono in Parlamento diverse proposte di legge ma al momento tutte si sono arenate con la scorsa legislatura. Serve una legge che imponga l’obbligo di installazione di impianti di videosorveglianza a tutte le strutture che si occupano di bambini, anziani, disabili, persone fragili. E per questo ho già iniziato un lavoro con Cristina Almici perchè in Parlamento, con Fratelli D’Itali ma anche con gli altri deputati e senatori non solo bresciani e di tutte le forze politiche, ripresenti un disegno di legge da portare in Commissione e in aula quanto prima per una nuova legge che metta in sicurezza i fragili e consenta a tutti gli operatori di lavorare nella massima serenità e sicurezza possibili” .

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