“Il candidato sindaco del centrodestra Fabio Rolfi non riesce proprio a mantenere il profilo civico e moderato che si era dato nella prima fase della sua campagna elettorale.
Rieccolo indossare la stelletta di sceriffo per sciacallare alcuni gravi episodi di violenza avvenuti in città“. A dirlo, in una nota, è Luca Trentini, coordinatore provinciale Sinistra italiana Brescia.
“Dipinge una città fatta di degrado, paure e insicurezza – incalza l’esponente della sinistra – Con il risultato di essere smentito non certo da un “sinistro” radical chic, ma dal Questore di Brescia che dichiara: ‘rispetto ad altre città Brescia è tranquilla’. La sua ricetta è solo una: repressione. Promette più polizia e controlli interforze quando il suo governo nemmeno riesce ad implementare l’organico di polizia per assicurare alle cittadine e cittadini bresciani di avere un passaporto in tempi ragionevoli”.
“Il centrosinistra – spiega Trentini – sa bene come si genera sicurezza sociale avendo in questi anni gestito una città migliorata sotto ogni aspetto. Non repressione, ma inclusione, gestione delle problematiche, monitoraggio, dialogo, conoscenza dei fenomeni e risoluzione delle cause che provocano disagio. La repressione è una risposta semplice, ma non efficace e potenzialmente generatrice di ulteriore tensione sociale. Un welfare inclusivo, una azione educativa, lo studio, la conoscenza e la gestione dei fenomeni di disagio sono certamente operazioni più complesse, ma indubbiamente più efficaci per arrivare alla radice di ciò che genera disagio. La sinergia fra comune, questura e prefettura hanno garantito in questi anni un ottimo lavoro sul piano della sicurezza cittadina, nel rispetto delle reciproche competenze. Una sinergia – conclude – che Laura Castelletti saprà ben interpretare perpetuando il modello di welfare inclusivo garantito in questi anni dall’assessore Fenaroli.
Rolfi lucidi pure la sua stelletta da sceriffo. Gli garantiamo che rimarrà in un cassetto”.