Cinque anni di carcere. E’ questa la pena che il Tribunale di Brescia ha comminato nelle scorse a un operaio 23enne bresciano finito alla sbarra con accuse pesanti.
Il giovane, nel 2021, era stato sottoposto a controllo nell’ambito di un’indagine relativa a un giro di fatture false. Ma sul suo telefono Polizia Postale e Guardia di finanza avevano trovato ben altro. Il cellulare, infatti, centinaia migliaia di immagini e video che ritraevano minorenni nudi e in situazioni inequivocabili. Tra queste, poi, erano state isolate anche le foto di una bimba sotto la doccia: la piccola, di 9 anni, è risultata poi essere la figlia dell’ex compagna del 23enne (ovviamente all’oscuro di tutto).
Per questo il giovane era stato accusato di detenzione, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e il pm aveva chiesto di condannarlo a 6 anni e 8 mesi di carcere. Ma l’accusa di diffusione è caduta e la pena finale è stata più lieve.